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(12 Novembre 2012) Enzo Apicella

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    (Imperialismo e guerra)

    Il co-presidente di Kobanê: Nessuno deve aspettarsi che ci arrendiamo

    (21 Settembre 2014)

    copresidentekob

    Continua la resistenza delle forze delle YPG e YPJ contro le bande di ISIS che attaccano il cantone di Kobanè con carri armati e artiglieria.

    Il co-presidente del cantone di Kobanê Enver Muslim ha annunciato che l’intenzione delle bande dell’ISIS è fare a Kobanê un secondo massacro come quello di Sinjar. Ha poi aggiunto: “Nessuno deve aspettarsi che ci arrendiamo o che abbandoniamo la nostra terra. Resisteremo fino all’ultima goccia del nostro sangue. Le bande non riusciranno ad entrare a Kobanê. Se necessario li annegheremo nel nostro sangue.”

    Ieri circa diecimila persone hanno espresso solidarietà a Kobanè marciando dal villaggio di Midêba Biçuk, (dove ha avuto luogo il funerale del combattente delle YPG Ugur Yürekli), fino ad arrivare alla tenda di solidarietà di Kobanê (una struttura costruita nel villaggio di Ogan, distretto Suruç di Urfa, a poca distanza dal villaggio di Qeremok, sempre nel catone di Kobanê, Rojava). Una volta arrivati, oltre ad esprimere solidarietà hanno assistito alla resistenza dei combattenti delle YPG e YPJ durante un attacco delle bande di ISIS a Qeremok con carri armati e mortai. Allo scoppio degli scontri più di mille donne, bambini e anziani si sono recati verso il confine nord con la Turchia.
    Per lungo tempo l’esercito turco ha impedito loro il passaggio finchè gli sfollati sono entrati in un campo minato facendo pressione sulla rete metallica. Intanto gli uomini e le donne presenti sull’altro lato del confine cercavano di provare a forzare la rete per permettere il passaggio mentre venivano attaccati dall’esercito con gas lacrimogeni.

    I deputati dell’HDP di Urfa, Ibrahim Ayhane Ibrahim Binici ed il governatore del distretto di Suruç, Abdullah Çiftçiche hanno permesso una mediazione che ha portato la gente del Rojava ad attraversare il confine e a registrarsi.

    La situazione nel cantone di Kobanê è simile a quanto è avvenuto a Sinjar. Persone anziane e bambini piangono per coloro che hanno lasciato, mentre una donna incinta e un anziano di 90 anni gridano la loro rabbia contro ISIS dicendo: “I curdi non hanno più amici. Vogliono che moriamo tutti.”

    Stiamo affrontando una seconda Sinjar

    Enver Muslim dicendo che stanno affrontando una”seconda Sinjar” e ha fatto appello al popolo del mondo chiedendo aiuto immediato a Kobanê.

    “Tutte le persone democratiche dovrebbero sostenerci. DAISH (ISIS) vuole fare un massacro a Kobanê. Se sono contrari al terrore e ai massacri devono aiutarci subito,” ha detto Müslim, sottolineando che nessuno si arrenderà o abbandonerà la loro terra.

    “Resisteremo fino all’ultima goccia del nostro sangue. Le bande non riusciranno ad entrare a Kobanê. Se necessario li annegheremo nel nostro sangue,” ha detto Muslim, aggiungendo: “Tutti i curdi devono guardare verso Kobanê. Resisteremo e difenderemo Kobanê. Chiediamo alla gente di unirsi a noi.”

    UIKI

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