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SLG-CUB - Difendiamo le POSTE pubbliche

(26 Settembre 2014)

slgcub

difendiamo pensionati, famiglie e disoccupati
difendiamo l'economia e l'occupazione
difendiamo la democrazia
difendiamo i benicomuni



difendiamo pensionati, famiglie e disoccupati

Il Governo vuole vendere e cedere a privati una quota del 40% di Poste Italiane.

Così, ogni anno, anche il 40% dei milioni di euro guadagnati dalle Poste, finirà a privati e non più allo Stato, il quale, poi, si troverà con meno soldi in entrata, cioè con una perdita economica pari a questo 40%, per tutti gli anni futuri, che dovrà essere ripianata o aumentando il debito pubblico o con nuove tasse o tagliando i soldi per le spese sociali dei pensionati, delle famiglie e dei disoccupati, a cominciare dalla sanità, dalla scuola, dalle pensioni e dalle manutenzioni dell'ambiente.

E chi ci dice che questi guadagni sicuri delle Poste, una volta tolti allo Stato, non finiranno, sotto forma di quote, a politici, sindacalisti compiacenti o speculatori?

difendiamo l'economia e l'occupazione
Da 17 anni, pur essendo proprietà dello Stato al 100%, le Poste sono una società per azioni, cioè a scopo di lucro, e sono gestite da amministratori delegati privati.

Per questo motivo, sono aumentati pesantemente i prezzi dei servizi postali e dei servizi bancoposta. Inoltre, sono stati chiusi centinaia di uffici postali in tutta Italia, riducendo il personale e riducendo anche i giorni delle consegne della posta. Così, si è aggravata fortemente la crisi economica e la disoccupazione italiana.

Figuriamoci cosa accadrebbe se ora una quota dei guadagni delle Poste finisse in tasche private. Infatti, se lo Stato deve rappresentare l'unione di tutti i cittadini, per il loro benessere e per la loro tutela, il privato, invece, cerca il guadagno facile, con speculazioni economiche sugli utenti/clienti e riduzione di attività e di posti di lavoro.

difendiamo la democrazia
Vendere le Poste è anche pericoloso per la democrazia, perché le Poste sono un bene comune e un servizio essenziale di proprietà del popolo, che le ha costruite (pagando le tasse), e sono una struttura strategica nazionale (logistica e finanziaria) per il collegamento del servizio postale e per la raccolta dei risparmi delle famiglie.

Questi soldi sono depositati alla Cassa Depositi e Prestiti, che li usa per concedere i prestiti a bassi interessi agli Enti locali, come i comuni, che, poi, li utilizzano per finanziare le esigenze pubbliche e i progetti sul territorio, di utilità collettiva e sociale. Inoltre, il privato non può essere sostitutivo del pubblico e dello Stato e nei servizi pubblici essenziali e universali, il privato non può garantire il rigore, l'imparzialità, la socialità e la serietà di una pubblica Istituzione dello Stato repubblicano.

difendiamo i benicomuni
Per SLG-CUB, vendendo il 40% delle Poste, si colpisce a tradimento il popolo. Perciò, bisogna opporsi, con un movimento di opinione pubblica, perché le Poste restino interamente di proprietà del popolo italiano, fermando quelle forze politiche, finanziarie e sindacali contrarie al benessere del popolo. Le Poste Pubbliche vanno difese come bene comune, anche per non disgregare ancora di più l'Italia, ormai più impoverita economicamente e indebolita socialmente, proprio dalle privatizzazioni.

SETTEMBRE 2014

SLG-CUB Sindacato Lavoro e Giustizia della Base dei lavoratori di Poste Italiane

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