">
Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni (Visualizza la Mappa del sito )
(3 Ottobre 2014)
Leggiamo "stupore" in molti commenti sulla perdita secca da parte del PD dei propri tesserati (http://www.repubblica.it/politica/2014/10/03/news/pd_crollo_iscrizioni-97212221/?ref=HREC1-2).
Non vediamo nulla di sorprendente, salvo la conferma di un andamento che oggi si è fatto finalmente realtà incontrovertibile, grazie anche ai numeri.
Ce ne eravamo occupati tempo addietro, con specifici articoli (http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o42916), oggi Bersani si accorge che un "partito non esiste se è solo di elettori"! (http://www.repubblica.it/politica/2014/10/03/news/pd_tessere_renzi_bersani_partito-97237039/).
Il PD, dopo una serie di opzioni e scelte di campo molto discutibili ma legittime, ha chiuso il suo ruolo di partito.
Il presidente del consiglio/segretario non abbisogna certo di un "partito" qual era ancora sotto l'egida di Bersani, ma di un "cerchio magico" e di un rapporto diretto con le masse.
Bruciati i corpi intermedi, per loro responsabilità (si pensi ai sindacati confederali) o per svilimento/svuotamento, unici baluardi da Montesquieu in avanti contro le forme dittatoriali, scomparso il rapporto tra politica e popolazione basato sul principio della rappresentanza che è stato sostituito da quello della governabilità, svaniti nel nulla i partiti grazie ad una sapiente operazione ideologica di anti-politica, resta il Regime.
Ciò che sorprende però non è la dirigenza o la base del PD (esiste ancora?) che commenta la notizia ma un passaggio dello stesso giornalista di Repubblica che recita ossequiosamente:
" .... sviluppo naturale di un'idea diversa della rappresentanza politica, forse più al passo della storia".
Quale Storia?
Nel passato prossimo del nostro Paese c'è solo un esempio:
quello del ventennio fascista.
Patrizia Turchi
7590