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Se ero tibetano...

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(14 Agosto 2012) Enzo Apicella

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    (Dove và la CGIL?)

    Al referendum sulla piattaforma del 15 16 febbraio voteremo NO

    Dichiarazione di voto per il referendum sulla piattaforma del contratto dei metalmeccanici

    (24 Febbraio 2005)

    Al referendum sulla piattaforma del 15 16 febbraio voteremo NO ed invitiamo tutti gli operai a fare altrettanto.

    La piattaforma contrattuale non va bene e va totalmente riscritta.
    Le ragioni sono semplici e si possono riassumere brevemente.

    La prima, si chiedono 105 euro lordi fondando la richiesta sui dati dell’ISTAT che sono falsificati e sull’inflazione programmata dal governo che è una presa in giro.

    L’aumento dei prezzi dei consumi operai che bisognava recuperare è ben oltre il 30% e la richiesta andava fondata su questi dati reali. Si è scelto la strada di una misera richiesta prendendo per buoni i dati del governo, non siamo d’accordo, vogliamo la revisione al rialzo della richiesta, non faremo spingere i nostri salari verso il basso proprio da chi doveva difenderli.

    Non consideriamo seria la richiesta di aumento di 25 euro, che viene sommata ai 105: vale solo per chi dal 93’ al 2009 non farà contrattazione aziendale.

    La seconda, la riparametrazione per livelli della richiesta non è accettabile.

    Il mercato del lavoro è cambiato, le nuove leve operaie sono schiacciate ai livelli più bassi, terzo o quarto livello; ricattati in tutti i modi con contratti precari e dovrebbero ora essere ancora penalizzati con una richiesta che è circa il 40% inferiore a quella di un impiegato di 7 livello,

    Lo schiacciamento di tanti operai verso il livello di sussistenza, l’espulsione di migliaia di operai dalle fabbriche ha prodotto una nuova tendenza a riconoscersi uguali, con gli stessi problemi e le stesse necessità: una differenziazione nella richiesta di quattro soldi è inaccettabile e può accontentare solo qualche impiegato e capo di alto livello.

    La terza, hanno nominato un’assemblea nazionale per seguire le trattative, ma non sarà formata da delegati scelti dagli operai stessi. I componenti saranno scelti dalla FIOM, FIM e UILM in modo paritetico e cioè due terzi saranno mandati dalle stesse organizzazioni che hanno fatto gli accordi separati, responsabili della svendita del precedente contratto nazionale, Se c’è qualcuno che ha il diritto di seguire tutte le fasi della trattativa sono gli operai che lottano in prima fila e non altri, i delegati compromessi.

    Su una piattaforma del genere non daremo il nostro consenso e se saranno tanti operai a dire NO per le stesse ragioni i dirigenti sindacali e i capi di Federmeccanica dovranno tenerne conto. La spinta salariale non potrà essere imbrigliata né da misere richieste sindacali e nemmeno da miserabili risposte Confindustriali.

    Iniziamo a votare contro e lanciamo un segnale che non ci accontenteremo delle briciole.

    RSU INNSE Presse

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