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Uccidevano per divertirsi

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(28 Settembre 2010) Enzo Apicella
Soldati usa in Afghanistan

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    (doppio) gioco infame a Kobane

    Traduzione dal tedesco di un articolo di Nick Brauns; da JungeWelt del 27 ottobre 2014

    (29 Ottobre 2014)

    Nonostante il vociferare del successo nella lotta contro le milizie jihadiste, l'IS continua a bombardare la citta´ kurda. La Turchia vuole che ad intervenire sia l'FSA (Free Syrian Army, ndt).

    doppiogiocoinfamekobane

    Yannis Behrakis/Reuters

    Sanliurfa. I peshmerga del governo regionale kurdo nel nord dell´Iraq hanno riconquistato la citta´ irachena di Zumar. Sabato scorso, il comandante di un'unita´ speciale dei Peshmerga Schich Ahmad Mohammad ha riferito che i miliziani di IS si sono ritirati completamente dalla citta´, molto importante strategicamente. Zumar e´ situata tra Mosul, la piu´ grossa citta´ irachena rimasta agli jihadisti, e i territori siriani controllati dall'IS. Secondo le notizie che arrivano dai media, anche i difensori di Kobani (in arabo: Ain Al-Arab) hanno buone chance di riprendersi Kobane, dopo piu´ di quaranta giorni di assedio jihadista. "Da settimane gli attacchi aerei della coalizione internazionale arrecano gradualmente danni alle milizie del terrore dello Stato Islamico nella citta´", riportava sabato il canale NTV. Per chi osserva la situazione dal posto, questo proliferare di previsione ottimistiche non ha nulla a che vedere con la realta´: nei giorni scorsi il centro di Kobani e le aree nei pressi del confine con la Turchia sono stati massivamente bersagliati da carri armati, razzi e mortai dell'IS. "Siccome hanno perso, a causa della forte resistenza incontrata, la speranza di una vittoria, le bande dell'IS bombardano le zone abitate dai civili", cosi´ spiegano le Unita´ di Difesa del Popolo (YPG, YPJ) la contraddizione esistente tra gli annunci di pesanti perdite subite dall'IS da un lato e i pesanti bombardamenti dall'altro. I filmati trasmessi da Kobani dall’emittente televisiva Nuce mostrano interi quartieri ridotti in macerie. Ogni giorno vengono portati all’ospedale di Suruc i corpi dei combattenti delle YPG caduti in battaglia, ci conferma il personale dell’amministrazione comunale della citta´ di frontiera turca.

    Ridotti gli attacchi aerei statunitensi

    Gli attacchi aerei condotti dall'alleanza contro l'IS nella scorsa settimana si potevano contare sulle dita di una mano. Sorge quindi il dubbio che gli aerei della coalizione lascino partire i loro missili tempestivamente prima che faccia buio, in modo da essere visibili agli occhi dei rappresentanti della stampa internazionale, che fino al tramonto sono riuniti a ridosso della frontiera, mentre nella notte e per tutta la sua durata e´ l'artiglieria dell'IS a dominare incontrastata la scena, facendo fuoco ininterrotamente. "Gli USA non vogliono distruggere l`IS, vogliono solamente indebolirlo. Il loro obiettivo e´ lasciare che i kurdi e l`IS si annientino a vicenda", azzarda (e azzecca, ndt) Celal Erkmen, presidente a Sanliurfa del filokurdo Partito delle Regioni Democratiche (BDP), intervistato da JungeWelt. Venerdi´ sera l'esercito turco ha sgomberato a copi di lacrimogeni due delle colline circostanti a Kobani adibite a punto di osservazione dalla stampa e dagli abitanti dei villaggi vicini, per presunte ragioni di sicurezza. Secondo gli abitanti di un villaggio adiacente in questo modo si cerca di nascondere l'appoggio della Turchia ai miliziani dell'IS. Testimoniano inoltre di come i carri armati mobilitati lungo la frontiera abbiano aperto il fuoco contro la zona occidentale di Kobani, controllata appunto dalle YPG. Prima dello sgombero della "collina della stampa" si poteva osservare un carro armato turco equipaggiato a guerra che avanzava sul fianco della collina, con il cannone puntato verso Kobani.

    Aspettando i Peshmerga

    Il tentativo di creare confusione continua e coinvolge i Peshmerga, che dovrebbero arrivare in aiuto a Kobani con armi pesanti. Che la data del loro intervento sia un segreto militare viene prontamente smentito attraverso una conferenza stampa a Ebril dal ministero della difesa del governo regionale kurdo nel nord dell'Iraq, secondo cui circa 150-200 combattenti partiranno proprio domenica, attraversando la Turchia. JungeWelt apprende dalla cerchia del DBP che Ankara insisterebbe nel voler far passare i Peshmerga attraverso i filtri polizieschi dei servizi turchi, in modo che i militanti del PKK, ricercati in Turchia, non si possano mischiare a loro. Si tratta chiaramente di un giochino sui tempi, dato che allo stesso tempo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si adopera in tutti i modi a favore dell'intervento a Kobani dei 1300 combattenti della FSA (Free Syrian Army), altamente equipaggiati ed addestrati dalla Turchia. Dalla prospettiva kurda l’atteggiamento di Erdogan viene inteso ovviamente come una provocazione, un’offerta di veleno, considerato che la maggioranza dell’FSA e´ avversa all’autonomia di Rojava. Alle illazioni di Erdogan, secondo cui il PYD (Partito dell'Unione Democratica, principale forza politica nelle regioni kurde del nord della Siria) acconsentirebbe ad un intervento dell'FSA, ribatte quindi il co-presidente del partito Salih Muslim: "Siamo in contatto con l'FSA ma non e´ stato raggiunto finora alcun accordo". Egli aveva inoltre richiesto che, invece di venire nella regione autonoma kurda di Rojava, l’FSA aprisse un nuovo fronte contro l’IS altrove nell’area compresa tra Aleppo e Kobani. Le YPG dichiarano che una cooperazione con l'FSA dovrebbe avvenire esclusivamente nell'ambito di "Eufrate-Vulcano", un'intesa di collaborazione contro l'IS concordata a settembre dalle YPG con alcune brigate dell'FSA.

    originale di Nick Brauns su ‘junge Welt’ del 27 ottobre 2014 [tit. or.: ‘Mieses Spiel um Kobani’]

    Traduzione di Trevis Annoni

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