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(26 Marzo 2005)
Previdenza complementare: incontro rappresentanti datori di lavoro e lavoratori su riforma; salvaguardare centralità contrattazione collettiva
Si è svolto il 14 marzo un incontro tra organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro e dei lavoratori sull'attuazione della riforma della previdenza complementare. L'incontro ha avuto all'ordine del giorno sia l'approfondimento del documento comune già sottoscritto da alcune parti sociali il mese scorso, sia la puntualizzazione della posizione di un più ampio numero di organizzazioni in vista del prossimo incontro con il Governo sugli interventi complessivi relativi alla previdenza complementare.
Tutte le organizzazioni partecipanti (Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Confapi, Confservizi, Confesercenti, Confcooperative, Legacoop, Confagricoltura, Coldiretti, Cna, Casartigiani e Cgil, Cisl, Uil e Ugl), condividendo i contenuti del documento, hanno ribadito la necessità che nell'emanazione dei decreti attuativi della delega previdenziale siano rispettati alcuni principi fondamentali.
'In particolare' -hanno sottolineato- 'va in primo luogo salvaguardata la centralità della contrattazione collettiva, nei suoi livelli definiti, nella individuazione delle forme complementari per i lavoratori dipendenti, riconoscendo ad essa il compito di indicare le modalità di applicazione del 'silenzio-assenso' e delle regole sulla 'portabilità' dei contributi in caso di trasferimento delle posizioni previdenziali già accumulate'. 'Va inoltre riconfermata' -hanno aggiunto i rappresentanti delle associazioni- 'la distinzione tra forme pensionistiche collettive e forme individuali ed attuata l'omogeneizzazione delle regole di trasparenza e di governance delle diverse tipologie quale elemento necessario per garantire al lavoratore un livello di tutela adeguato ed uniforme'.
A tal fine, tutte le organizzazioni hanno precisato di ritenere essenziale la convergenza su Covip dell'unicità del sistema di vigilanza.
Tutte le parti datoriali e sindacali hanno altresì confermato l'importanza di individuare adeguate misure di compensazione per le imprese a fronte dell'utilizzo del TFR, nella convinzione che soltanto in assenza di aggravi di costi per il sistema produttivo lo sviluppo della previdenza complementare potrà essere effettivamente perseguito.
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