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Ricordando Stefano Chiarini

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(6 Febbraio 2007) Enzo Apicella
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Per una mozione alternativa di classe nel prossimo congresso della cgil

OdG respinto dalla maggioranza al VI° congresso del PRC

(15 Marzo 2005)

Il VI Congresso del PRC esprime un giudizio fortemente critico sul progressivo rilancio della concertazione tra le direzioni sindacali, inclusa la CGIL e i vertici di Confindustria.

L’accordo tra sindacati confederali e Confindustria sulla competitività delle imprese e sul mezzogiorno basato fondamentalmente sul rilancio degli incentivi pubblici alle aziende private;

l’accordo tra sindacati e Confindustria sul TFR entro un comune sostegno al lancio della previdenza privata;

gli accordi sindacali stipulati in numerose categorie e settori – ferrovie, commercio, autoferrotranvieri – all’insegna di un peggioramento delle condizioni del lavoro;

gli accordi stipulati in occasione di drammatiche crisi aziendali, come in Alitalia, sulla base dell’accettazione di esuberi e dell’allungamento dell’orario di lavoro; gli stessi caratteri della piattaforma FIOM, segnata dall’insufficienza della richiesta salariale;

configurano nel loro insieme non una somma di limiti o di errori dell’azione sindacale, ma la ripresa di una nuova prospettiva di concertazione tra direzioni sindacali e padronato: una prospettiva connessa al possibile ritorno del centrosinistra ma che già oggi agisce di fatto come fattore di dispersione delle potenzialità di lotta e dell’opposizione di massa a vantaggio obiettivo di Berlusconi.

Il nostro partito deve impegnarsi contro il rilancio della concertazione in atto: sia nei luoghi di lavoro, sia nelle organizzazioni sindacali a partire dalla CGIL.

Sullo sfondo dell’evoluzione DS e della ripresa delle lotte la CGIL è apparsa in questi anni a larghi settori di massa un punto di riferimento sia sindacale che in parte “politico”. E ciò nonostante il rifiuto del suo gruppo di unificare le lotte, dar loro una piattaforma, costruire uno sbocco.

Oggi il rilancio dell’intesa concertativa tra Epifani e Luca di Montezemolo rischia di alimentare nuova passivizzazione sociale e delusione e di isolare pericolosamente i settori più combattivi dello stesso movimento sindacale e dei lavoratori, a tutto vantaggio del padronato.

In questo quadro il congresso del nostro partito ritiene importante che nel prossimo congresso della CGIL sia presente una proposta sindacale alternativa all’attuale corso concertativo di Epifani: una proposta basata sul rilancio di una coerente azione di classe del sindacato e sulla sua rigorosa autonomia dal centrosinistra. Una proposta che punti ad unire su basi chiare contro la concertazione tutte le tendenze classiste della confederazione. E che dunque contrasti ogni adattamento ad Epifani dell’attuale maggioranza dirigente di Lavoro e Società.

F. Grisolia - A. D'Andrea - A. Marceca - M. Veruggio

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