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Un bel di' vedremo

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(16 Dicembre 2010) Enzo Apicella
In tutta l'Europa cresce la protesta contro il capitalismo della crisi

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(Lotte operaie nella crisi)

Da Unione Sindacale Italiana, sulla giornata del 14 novembre

(15 Novembre 2014)

Centinaia di migliaia di persone alle manifestazioni e iniziative dello “sciopero generale e sociale”, uno sciopero riuscito a livello nazionale.

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Il presidio al MIUR

Una giornata di lotta che è stata un successo, malgrado la “dis”informazione della stampa e dei mass media ufficiali, più interessati agli “scontri” in qualche città con la polizia, che alle reali motivazioni di chi ha scioperato e manifestato il 14 novembre per 24 ore, con un coinvolgimento superiore alle aspettative iniziali.
Tra le tante anche quella promossa dalle sezioni sindacali Usi e dai coordinamenti di lavoratori e lavoratrici che lavorano per il Comune della Capitale d’Italia a Roma, nelle aziende pubbliche, nei settori in appalto dei servizi sociali ed educativi, a piazza del Campidoglio, dove una delegazione di scioperanti è stata pure ricevuta dall’ufficio del Gabinetto del Sindaco di Roma, dove è stato consegnato un documento e spiegato le ragioni della protesta.
Nel pomeriggio, dopo i cortei di studenti – studentesse e precari, si è svolto un presidio al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, con la presenza di centinaia di lavoratori e lavoratrici della scuola, precari e studenti, con la presenza di Flc Cgil, Cobas, Usi che ha assediato per tre ore il ministero, contestando il progetto del Governo Renzi sulla scuola, che sta smantellando l’istruzione pubblica in Italia.
Molti cortei in oltre 50 città in Italia, per una presenza combattiva in occasione del primo “sciopero sociale e generale”, che ha intrecciato le lotte di chi lavora con coloro che un lavoro ce l’hanno precario e intermittente, o non lo avranno mai con garanzie e diritti, con presenze ai vari cortei unitari promossi, delle sezioni USI, come a Milano e a Torino. Perfino nel corteo dei metalmeccanici della Fiom Cgil, era chiara al di là delle dichiarazioni dei dirigenti Cgil, l’opposizione netta al “Jobs Act” e alla detrutturazione dei diritti sul lavoro.
La richiesta e la parola d’ordine di tutte le manifestazioni del 14 è per L’ESTENSIONE DEI DIRITTI A TUTTI E TUTTE, SUL LAVORO COME PER IL REDDITO E IL SALARIO MINIMO INTERCATEGORIALE EUROPEO, PER DIRITTI SOCIALI E DI CITTADINANZA. Uno sforzo in comune notevole, che ha visto il protagonismo di tante persone e di tante strutture, sindacali, di collettivi di precari e precarie, di rete studentesche, di spazi sociali occupati, che si sono riconosciuti su punti di lotta comuni anche se provenienti da esperienze diverse. Vedremo se il percorso lanciato dallo “strike meeting”, porterà ad una effettiva costruzione e sviluppo di una COALIZIONE SOCIALE ampia, combattiva e conflittuale anche in Italia, superando settarismi e particolarismi e il rischio di divisioni sui passi successivi da compiere.
Le mobilitazioni proseguiranno nelle prossime settimane, la lotta prosegue, anche in vista della prossima assemblea nazionale degli “strikers” il 30 novembre a Napoli.

Unione Sindacale Italiana USI fondata nel 1912

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