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Michele Fabiani, 27 novembre, respinto il ricorso della difesa

(27 Novembre 2014)

pericompagni

Oggi, 27 novembre 2014, a Michele Fabiani, al 140 giorno di detenzione in isolamento politico ( 480° dal 23 ottobre 2007 e 540 complessivo, di privazione della libertà personale) presso il carcere di Ferrara, sarebbe stato respinto il ricorso giudiziario ( incidente esecutivo) per la ridefinizione dei reati ostativi ( che impediscono) la possibilità di concessione della libertà provvisoria, presentato dai difensori dell’anarchico spoletino. Usiamo il condizionale, poiché pur essendo praticamente certi della sentenza, non abbiamo la documentazione in mano.

Sulla base di numerose sentenze di vari tribunali, cassazione compresa, i difensori del giovane spoletino, avevano presentato ricorso verso la decisione di applicare l’ostatività alla concessione di misure alternative al carcere a tutti i reati per cui è stato condannato: dai danneggiamenti a cantieri, fino alle scritte sui muri.

Aspettiamo di conoscere le motivazioni e, se si tratta di un respingimento totale, oppure provvisorio nel tempo.

Quel che è certo è che la giustizia ( e la cosa non ci stupisce affatto) continua a muoversi con due pesi e due misure. Condanne di facciata ma niente carcere per gli uomini più ricchi d’Italia a partire da Berlusconi e per i Generali delle nostre Forze dell’Ordine a partire da Ganzer, anni di carcere reale e in isolamento, preventivo e definitivo, per i protagonisti delle lotte politiche e sociali, è il caso di Michele come quello dei No Tav piemontesi che con accuse in tutto simili a quelle di Fabiani sono stati chiesti più di 9 anni di carcere, come fu in primo grado per Brushwood.

E’ uno Stato vigliacco quello che abbiamo di fronte, toglie diritti a tutti e la libertà a chi si oppone. In tanti l’hanno capito e si stanno allontanando da esso. Il prossimo passo deve essere la cacciata di questo Comitato d’Affari bipartisan che unisce giovani rampanti e vecchi pregiudicati.

La battaglia giudiziaria e non solo per la libertà di Michele continua, faremo ogni iniziativa possibile perché il nostro compagno non passi i prossimi 12 mesi in prigione così come lo Stato ha per ora deciso.

27 novembre 2014

OMITATO 23 OTTOBRE

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