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Roma, l'Anpi provinciale condanna la manifestazione dei fascisti contro il campo nomadi di Via Lombroso

(30 Novembre 2014)

Con una nota pubblicata oggi sul proprio sito, L'Anpi provinciale di Roma ha espresso la "più dura condanna per la manifestazione anti nomadi che i movimenti di estrema destra di Roma hanno inscenato lo scorso 28 novembre a via Lombroso (XIV Municipio), impedendo di fatto" ai bambini nomadi di andare a scuola. Nel comunicato si evidenzia che è stato violato un diritto fondamentale, sancito dalla Costituzione, come quello all'istruzione e che la manifestazione svolta davanti all'insediamento rom di Roma nord ovest, per modalità e contenuti, può rinviare alle "leggi razziali fasciste". Un ennesimo, gravissimo episodio, del tutto interno a quello che l'Anpi definisce un clima di "caccia allo straniero di stampo fascista".
A fronte di questa situazione, di straordinaria pesantezza, l'associazione ha chiesto "un chiaro segnale da parte delle istituzioni democratiche", invitando le autorità politiche sia locali che nazionali "ad occuparsi di migranti, richiedenti asilo e nomadi in chiave non emergenziale e a non cadere nel ricatto di chi cerca solo propaganda e consenso". Il comunicato, poi, molto lucidamente, si confronta con il ruolo dei media che, negli ultimi mesi, hanno fortemente contribuito a creare tensione nei confronti degli immigrati e dei rom. Ad esempio, l'odiosissimo episodio in questione, è stato anticipato dalla circolazione di notizie di "aggressioni da parte di nomadi, non verificate e poi smentite". Nel comunicato dell'Anpi si fa riferimento ad alcuni giornali, senza precisare quali, ma chi ha seguito il dibattito romano degli ultimi tempi sa che un ruolo di primo piano, nel lanciare una sorta di "emergenza rom" nella capitale, è stato assunto dal Messaggero. Impossibile pensare che questo quotidiano, intenzionato a sviare i cittadini dai veri problemi (a partire da quelli legati alla cementificazione selvaggia della metropoli, di cui il proprietario della testata, Caltagirone, è uno dei principali responsabili), ritorni sui suoi passi, dedicandosi ad una informazione meno sensazionalista e più corretta. E' probabile, però, che il segnale lanciato da un'associazione così importante, venga almeno in parte raccolto da un pezzo della classe dirigente locale, che si potrebbe sfilare dalle più volgari punte della campagna in atto contro rom e immigrati.

Giacinto Calandrucci

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