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(28 Gennaio 2011) Enzo Apicella
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(7 Dicembre 2014)

Il problema che ci siamo posti a Torino all'ultima riunione della nostra Area sindacale, era ed è di difficile soluzione: come far convivere la necessità della riuscita dello sciopero e della manifestazione del 12 dicembre, insieme alla necessità di rendere sempre più consapevoli tra i settori più avanzati di lavoratori e lavoratrici, che scenderanno in piazza, che la CGIL non ha cambiato nessuna delle pratiche concertative e fallimentari che hanno segnato il suo passato?
E' un difficile equilibrio tra spingere per la partecipazione, e far conoscere le critiche e la nostra alterità a una politica sindacale che particolarmente adesso, non solo è arretrata, ma anche colpevolmente fallimentare.
Forse un punto di mediazione l'abbiamo trovato nel cercare di costruire una partecipazione al corteo, che a Torino vedrà la partecipazione della Camusso e una sfilata a spezzoni alternati con la UIL, partendo da un elemento fondamentale della resistenza di classe: la lotta alle privatizzazioni, alla svendita del patrimonio pubblico, alla finanziarizzazione dei servizi universali, dei beni comuni. Cercando un protagonismo che sia capace di creare l'unione di compagni e compagne diversi, che difficilmente si troverebbero a proprio agio a sfilare con UIL e CGIL, i quali aspirano a massimo ad un Jobs act migliorato!
Perché mentre UIL e CGIL, chiederanno a milioni di lavoratori di rinunciare a un giorno di stipendio, che per moltissimi é la differenza tra arrivare o no in fin di mese, gli attacchi alla condizione del lavoro si moltiplicano, senza neppure mettere in campo uno straccio di resistenza, e a volte neppure di critica esplicita e pubblica: così sono passate le svendite delle aziende pubbliche partecipate, così sta passando lo smantellamento del servizio universale postale e la privatizzazione della scuola e del servizio sanitario.
Vorremmo fare un corteo combattivo, con tanti slogan, tanta voglia di indignarsi, e di manifestare la propria opposizione.
Pensiamo che questa esigenza non sia solo nostra, e che quello che ci manca come area d'opposizione in CGIL, sia anche una condivisione delle iniziative, una collaborazione che deve esprimersi anche con contaminazione tra esperienze diverse. Cerchiamo iniziando dalla preparazione del 12, a far circolare idee, proposte, slogan che potrebbero fare la differenza anche per la nostra partecipazione in piazza; insomma qualsiasi suggerimento è benvenuto, per trasformare il 12 dicembre, in una vera giornata di lotta!

Delia Fratucelli
Il sindacato è un'altra cosa Torino

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