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(28 Maggio 2011) Enzo Apicella
Fincantieri chiude gli stabilimenti di Sestri Ponente e di Castellammare di Stabbia e annuncia 2.500 licenziamenti.

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    (Lotte operaie nella crisi)

    Volantino per lo sciopero generale del 12 Dicembre

    (8 Dicembre 2014)

    SCIOPERO GENERALE PER BATTERE NELLE PIAZZE E NELLE FABBRICHE IL GOVERNO RENZI-BERLUSCONI. LA CLASSE OPERAIA A PALAZZO CHIGI!


    Compagni! Operai! Lavoratori! Disoccupati! Studenti e donne del popolo!
    La lotta contro le conseguenze della crisi capitalistica e l’infame politica di austerità, imposta dai governi controllati dalla troika UE-BCE-FMI, ha avuto negli ultimi mesi significativi sviluppi.
    La manifestazione del 25 ottobre, la rivolta degli operai di Terni, gli scioperi dei metalmeccanici, dei sindacati di base, la grande partecipazione alle mobilitazioni dei precari, degli studenti, dei migranti, dimostrano come il popolo dei “1000 euro al mese” sta opponendosi con sempre più rabbia e determinazione ai signori “delle cene da 1000 euro” rappresentati dal governo antioperaio e repressivo di Renzi e Berlusconi.
    E’ evidente che la politica di questo governo è reazionaria, di attacco frontale agli interessi e all’organizzazione dei lavoratori, ad esclusivo beneficio dei monopoli capitalistici. E’ una politica non emendabile, che non si può combattere con l’ipocrita astensione parlamentare dei riformisti.
    In questo scenario, mentre il Parlamento borghese ha approvato il Jobs Act con la cancellazione dell’art.18, i vertici di CGIL e UIL hanno indetto per il 12 dicembre lo sciopero generale. Il colpevole ritardo nella sua proclamazione, che ha bloccato la continuità e il processo di unificazione delle lotte, è una boccata di ossigeno per il governo e il PD. I bonzi sindacali parlano di “politiche del governo sbagliate ed inefficaci”, senza porsi l’obiettivo della sua caduta, ma preoccupandosi solo di frenare la lotta operaia e recuperare un ruolo concertativo.
    Non ci servono scioperi rituali, tanto per far vedere che si fa qualcosa. E’ l’attacco capitalistico che costringe a cercare un indirizzo diverso da quello finora seguito dai capi riformisti e opportunisti. Ci vuole la mobilitazione dura e coerente fino al ritiro delle misure antioperaie! L’ascesa della lotta di massa conduce verso lo sciopero politico generale e continuato, per infliggere seri colpi ai progetti dell’oligarchia finanziaria. Dobbiamo perciò scioperare e scendere in piazza il 12 dicembre su parole d’ordine e obiettivi chiari, rafforzando l’organizzazione operaia e preparandoci a cacciare il governo Renzi con la lotta!
    NO AI DIKTAT DEL GOVERNO E DELL’UE! NO AL JOBS ACT! BASTA PRECARIETA’! NESSUN CEDIMENTO O SCAMBIO SULL’ARTICOLO 18, MA SUA ESTENSIONE A TUTTI I LAVORATORI! STOP AI LICENZIAMENTI PER I PROFITTI! LAVORO PER TUTTI I DISOCCUPATI! GIU’ LE MANI DAI CONTRATTI! ABOLIZIONE DELLA LEGGE FORNERO! SCONFIGGIAMO NELLE FABBRICHE E NELLE PIAZZE LA POLITICA ANTIOPERAIA, REAZIONARIA E GUERRAFONDAIA DEL GOVERNO RENZI-BERLUSCONI E CACCIAMOLO VIA!
    Il fronte unico di lotta della classe operaia è in grado di respingere l’offensiva del capitale e di accelerare la fine inevitabile del sistema di sfruttamento capitalista. Con la lotta, l’unità e l’organizzazione di classe, con la direzione delle lotte nelle mani dell’avanguardia della classe operaia vinceremo!
    Per uscire dalla crisi e dal declino e per dare un lavoro degno bisogna colpire i patrimoni, i profitti, le rendite, i redditi, l’evasione di padroni, banche, ricchi e corrotti. Insomma, bisogna farla finita col capitalismo, far diventare fabbriche e imprese di proprietà sociale, ripudiare il debito nelle mani degli strozzini dell’alta finanza, cancellare il Fiscal compact, uscire da UE, EURO e NATO.
    Il solo governo che può adottare queste misure è un Governo operaio e degli altri lavoratori sfruttati, che sia deciso a sbaragliare l’oligarchia finanziaria, le forze reazionarie interne ed esterne, ad abolire lo sfruttamento, a costruire il socialismo, la società dei lavoratori.
    Questo Governo può e deve sorgere dal movimento rivoluzionario delle masse sfruttate e oppresse, basandosi sui loro organismi (Consigli e Comitati operai e popolari, sindacati di classe, etc.).
    Il tempo delle illusioni è finito. Assistiamo alla bancarotta del sistema imperialista attanagliato da una profonda crisi, che cerca di salvarsi intensificando lo sfruttamento del proletariato e l’oppressione dei popoli, preparando nuove guerre di rapina.
    La situazione attuale chiama la classe operaia e i suoi alleati alla preparazione della rivoluzione proletaria, che è la vera alternativa per liberarci dalla schiavitù e dallo sfruttamento padronale, dalla miseria e dalla devastazione ambientale, dall’ignoranza, dalle guerre di rapina.
    Lottare contro i governi borghesi, per la rivoluzione e il socialismo significa avvalersi dello strumento indispensabile per dirigere il processo di emancipazione degli sfruttati: un forte e combattivo Partito comunista del proletariato. E’ ora che gli operai più coscienti e combattivi rompano nettamente e definitivamente con il riformismo e l’opportunismo politico e sindacale, si uniscano ai marxisti-leninisti per disporre di questo vittorioso Partito comunista.

    Dicembre 2014.

    COMITATO NAZIONALE DI UNITA’ MARXISTA-LENINISTA
    Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista
    Piattaforma Comunista

    Fonte

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