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(Lotte operaie nella crisi)

OGGI, 12 DICEMBRE...

(12 Dicembre 2014)

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Oggi è il 12 Dicembre. Per i più vecchi di noi è una data che evoca parecchio. Quarantacinque (45) anni fa, a Milano, in Piazza Fontana, presso la Banca dell'Agricoltura, scoppiava una bomba che faceva sedici vittime ed ottantasette feriti. LA STRAGE DI PIAZZA FONTANA, MEGLIO NOTA FRA I COMPAGNI come LA “STRAGE DI STATO”: ben presto venne definita così da molti.
Inaugurava quella che fu chiamata “strategia della tensione”: si voleva accreditare la tesi degli “opposti estremismi”! Per primo fu accusato, infatti, l'anarchico Pinelli, poi suicidato da una finestra della Questura di Milano; poco dopo fu accusato un altro anarchico, Pietro Valpreda, che divenne simbolo vivente della caccia all'estremista. La tesi precostituita era che i metodi terroristici di “sparare nel mucchio” fossero comuni all'estrema sinistra, come all'estrema destra. NIENTE DI PIU' FALSO: se per “Sinistra” si intende chi si muove su di un terreno di lotta di classe, NON PUO' ESSERE CERTO SUO OBIETTIVO COLPIRE CHI VIVE DEL PROPRIO LAVORO! Anzi. Da quando ormai non serviva più, gli “inquirenti” hanno cominciato, invece, a cercare gli esecutori (ovviamente soltanto quelli!...) negli ambienti neofascisti.

Oggi è il 12 Dicembre. La data in cui la CGIL, accogliendo la precisa richiesta della UIL, ha spostato la data dello sciopero generale contro i provvedimenti, liberticidi ed affamatori, del Governo Renzi! Anche stavolta c'è di mezzo una “strage”: quella delle importanti garanzie legislative che il movimento operaio aveva conquistato, a partire dal famigerato art.18 della Legge n. 300/'70. Lo slittamento di data è molto utile al Governo: da un lato “svuota” di obiettivo la mobilitazione (a “Jobs Act” approvato!...), dall'altro ne diminuisce l'adesione (dato che qualcuno lo trova inutile, visto che interviene a “Jobs Act” approvato!). Perfino il titolo che gli hanno dato CGIL e UIL (“Così non va!”, come se fosse solo una strada sbagliata, e non, invece, come è, il più virulento attacco frontale mai subito finora dai lavoratori almeno dagli ultimi 45 anni!!!), i suoi contenuti rivendicativi, legati a proposte che puntano “a migliorare l'Italia”, senza distinzione di classi sociali, ed il tormentone dedicato a Renzi (che dovrebbe ancora “stare sereno”), rivelano che le scelte di Susanna Camusso non sono minimamente all'altezza delle necessità. Esse, mai come ora, dovrebbero, invece, vedere un percorso di lotta teso a demolire il “nuovo” quadro di riferimento che la “coppia di fatto” Renzi+Squinzi sta costruendo (altro che l'impotente, unica ed insulsa “minaccia” di ricorrere alla “corte europea”!).
Con la cornice di una recessione che non accenna a terminare, con livelli già altissimi di disoccupazione, e quindi di scarsità di risorse per i proletari, sono stati resi più facili i licenziamenti (senza bisogno delle assunzioni a tempo determinato) ed i demansionamenti, sono stati tolti diritti ai neo-assunti, abolita la cassa integrazione speciale e quella in deroga, legati i sussidi di disoccupazione ai contributi versati durante il lavoro ed introdotto il controllo a distanza dei dipendenti: in pratica questo “capolavoro” dà MANO LIBERA AI PADRONI PER LEGGE!
L'attacco di Renzi non riguarda solo il lavoro, ma contemporaneamente si allarga, fra l'altro. al diritto all'abitare (con il Piano casa) ed alla scuola (con la controriforma, definita “Buona scuola”): vuole colpire la vita intera dei proletari, dalla mattina alla notte, dall'infanzia alla vecchiaia. Dopo l'appuntamento del 25 Ottobre a Roma, la mobilitazione è continuata negli specifici ed in generale con lo “sciopero sociale” del 14 Novembre. Bisogna ricostruire l'unità alla base, a partire dalle mobilitazioni: se per la CGIL questo 12 Dicembre è l'ultimo atto in attesa delle elezioni, per i proletari è un'altra tappa di una mobilitazione, che non si può fermare! Dopo il “Jobs act” ci vogliono colpire con la Legge di stabilità (tagli alla sanità ed alle detrazioni fiscali, aumento della tassazione indiretta), per poi dare il via ai decreti attuativi da approvare in Gennaio: ostacoliamo tutti questi passaggi con la lotta, sia specifica che generale, ricostruendo, nel contempo, gli obiettivi a partire dai bisogni proletari!!!

Circolo ALTERNATIVA DI CLASSE

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