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Report sulla riunione nazionale del Comitato per il ritiro dei militari italiani dall'Iraq

(9 Aprile 2005)

Mercoledi 6 aprile si è tenuta a Roma la riunione nazionale del Comitato per il ritiro dei militari italiani dall'Iraq. Complessivamente positiva la valutazione sulla riuscita della manifestazione nazionale del 19 marzo che ha visto esprimersi concretamente l'autonomia politica ed organizzativa del movimento contro la guerra, una ottima gestione di tutti gli aspetti e degli obiettivi della manifestazione (inclusa la protesta sotto Palazzo Chigi) e l'affermazione - finalmente - di una piattaforma più avanzata che ha sintonizzato il movimento italiano con quello internazionale.

1) La valutazione sugli esiti e le conseguenze delle elezioni hanno messo in evidenza due aspetti: la soddisfazione per la sconfitta del governo Berlusconi ma anche la totale assenza della guerra e del ritiro dei militari dall'Iraq dal confronto/scontro tra l'opposizione e il governo e dall'agenda politica dei prossimi mesi da parte dei partiti dell'opposizione.. Presentando i punti su cui l'opposizione intende incalzare il governo, Romano Prodi ha citato le riforme costituzionali, la RAI, i conti pubblici, la giustizia ma non ha detto una sola parola sul disimpegno dell'Italia dalla guerra e dall'occupazione dall'Iraq. E' dunque un segnale preoccupante che rende fortemente necessaria la mobilitazione per impedire che la guerra o una concezione routinaria della guerra venga espulsa dall'agenda politica dei prossimi mesi. E' qualcosa di più di un errore politico.

2) Sul piano delle iniziative è stata presentata l'ipotesi di rendere operativa la proposta della "accampata" nei pressi dei palazzi del governo per dare vita ad un punto stabile di pressione, controinformazione, visibilità della mobilitazione per il ritiro dei militari italiani dall'Iraq. Si tratta di verificare forze, disponibilità e fattibilità della proposta.

3) La campagna contro le basi militari continua ad andare avanti. Si è costituito il Comitato contro la base di Camp Darby con caratteristiche regionali che terrà una manifestazione alla base il prossimo 25 aprile. Il 26 e 27 aprile sono previste due iniziative in Sardegna con Walden Bello nel quadro della campagna internazionale contro le basi militari. E' in cantiere un convegno a Napoli contro la militarizzazione del territorio che possa facilitare la partecipazione delle realtà meridionali e rafforzare il fronte sud del movimento contro le basi. E' in discussione l'ipotesi di una manifestazione nazionale contro le basi militari da discutere con tutto il movimento e di cui va verificata la praticabilità del luogo dove tenerla (comunque a ridosso di una base militare significativa del sistema USA/NATO nel nostro paese, soprattutto dopo la denuncia della presenza di armi nucleari operative dentro alcune basi).

4) Sta emergendo l'esigenza di un momento di confronto nazionale (una assemblea di movimento) tra tutti i soggetti che hanno promosso e partecipato alla manifestazione del 19 marzo che ha indubbiamente segnato un passaggio importante nel movimento no war in Italia.

5) E' stato deciso di promuovere per la seconda metà di maggio un convegno su "Informazione-ideologia e guerra" nel quale aprire il confronto tra il movimento no war e settori del mondo dell'informazione per cominciare a discutere anche delle strategie di attacco del movimento rispetto allo "tsunami informativo" denunciato da Giulietto Chiesa. Un convegno che fornisca ai vari segmenti del movimento degli stimoli e degli strumenti culturali tesi a rafforzarne l'autonomia politica.

A risentirci presto. La guerra non è finita. Non cesseremo di lottare contro la guerra.

Il Comitato per il ritiro dei militari italiani dall'Iraq
viadalliraqora@libero.it

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