">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Fincantieri

Fincantieri

(28 Maggio 2011) Enzo Apicella
Fincantieri chiude gli stabilimenti di Sestri Ponente e di Castellammare di Stabbia e annuncia 2.500 licenziamenti.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

  • Domenica 21 aprile festa di Primavera a Mola
    Nel pomeriggio Assemblea di Legambiente Arcipelago Toscano
    (18 Aprile 2024)
  • costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

    SITI WEB
    (Lotte operaie nella crisi)

    LE NECESSITA' PRATICHE DELLA LOTTA DI CLASSE

    (22 Gennaio 2015)

    Dal n. 25 di "Alternativa di Classe"

    necessprat

    Solo negli ultimi cinque anni sono stati circa due milioni i giovani espulsi in Italia dal mercato del lavoro. Il governo Renzi porta altra precarietà e licenziamenti. I soldi non bastano più per arrivare a fine mese, la mancanza di una casa per molti e l'impossibilità di curarsi.
    Le azioni del capitale in Italia e nel mondo spingono verso l'abisso, solo la volontà cosciente del proletariato può preservare l'umanità dalla catastrofe. Sotto il nome della democrazia la follia produttiva, i morti sul lavoro sacrificati al profitto, una umanità inerme ed indifesa falcidiata da continue guerre, diventate sempre più atroci.
    La discrepanza tra la situazione di fatto del proletariato e la presa di coscienza di questa situazione da parte dei lavoratori è una caratteristica del periodo storico che stiamo vivendo. Sussiste tale discrepanza anche nello stadio di profonda crisi del sistema borghese. Ciò è possibile perché la classe borghese dominante, le cui idee si impongono alla comunità sociale, riesce ancora a soffocare la diffusione tra i proletari della coscienza corrispondente alla loro situazione reale, ed a mantenere così l'egemonia della sua ideologia.
    L'operaio, dice Marx, produce il capitale, il capitale produce l'operaio. L'uomo come operaio, come merce è il prodotto dell'intero movimento. Non appena al capitale viene in mente o per necessità o per capriccio di non esistere più per il lavoratore, anche questi non esiste più per sé, non ha lavoro, quindi nemmeno salario, e poiché egli non ha esistenza in quanto uomo, ma in quanto lavoratore, può giungere a morire di fame.
    Il punto di vista di classe non può uscire fuori della società capitalistica. Non può uscire fuori delle necessità pratiche della lotta di classe dentro la società capitalistica. E' necessaria una nuova strategia rivoluzionaria internazionalista e uno dei compiti urgenti nella lotta è di scoprirla, comporla, elaborarla: a livello di scienza proletaria non esiste altro compito al di fuori di questo.
    Nuove forze vanno organizzate intorno a questo lavoro. Cervelli, braccia e gambe devono cominciare a funzionare in collettivo dentro questa sola esclusiva prospettiva. Una nuova forma di antagonismo sociale deve raggiungere il livello della scienza proletaria, deve piegarla ai nuovi fini e superarla nell'atto politico della pratica. E' la forma di organizzazione del no dei lavoratori: rifiuto di collaborare attivamente alle politiche capitalistiche. Il rifiuto è una forma di lotta che cresce insieme ai lavoratori.
    Per il marxismo rivoluzionario, la classe operaia è al tempo stesso rifiuto politico del capitale e produzione di esso come potenza economica. Ecco perché lotta politica proletaria e terreno della produzione capitalistica fanno sempre tutt'uno. Le stesse prime rivendicazioni proletarie, nel momento in cui non possono essere assorbite dal capitalista, funzionano oggettivamente come forme di rifiuto che mettono in pericolo il sistema. E sempre, ogni volta che le rivendicazioni dei lavoratori vanno al di là dei margini di concessione dei padroni, si ripete questo loro funzionamento oggettivo, di puro e semplice impedimento politico nel meccanismo delle leggi economiche.
    Ogni passaggio congiunturale, ogni salto di struttura nel meccanismo economico va studiato nei suoi momenti specifici: ma solo per arrivare a chiedere quello che il capitale in quel momento non può dare. La richiesta come rifiuto impone una catena di crisi alla produzione capitalistica, in ognuna delle quali bisogna avere l'abilità di far crescere il livello dell'organizzazione di classe.
    Il contenuto della lotta di classe nel nostro Paese si presenta agli inizi con le due facce, quella proletaria e quella capitalistica, non ancora divise in modo radicale. La lotta per la giornata lavorativa insegna.
    E le rivendicazioni che per decenni vengono presentate dai lavoratori ai padroni hanno e possono avere un solo risultato: miglioramento dello sfruttamento. Migliori condizioni di vita per i lavoratori non erano separabili da un maggiore sviluppo del capitalismo. Dalla parte del movimento operaio, il filone riformista ha ben funzionato dentro la spirale di questo processo. La lotta di classe era mediata da situazioni politiche che lotta di classe non erano. Ci riferiamo alle utopie togliattiane sull'avvenire, che erano state costruite sulla classe operaia.
    Oggi si tratta di chiudere la lotta di classe entro la catena del presente, per poterla spezzare; in questo processo occorre cogliere, dal punto di vista di classe, non solo la crescita dell'antagonismo sociale, ma operare per la sua omogenea unificazione. E attraverso questo, la conquista della sua natura diretta, elementare, di contrapposizione tra due classi che si danno reciprocamente la vita, ma di cui una sola può distruggere l'altra.
    Il capitale non può distruggere il proletariato. Il proletariato può distruggere il capitale.
    L'operaio, il precario e il disoccupato, come la cuoca di cui Lenin diceva che sarebbe stata capace di governare lo stato dei soviet, devono essere messi in grado di funzionare come teorici della scienza proletaria.
    La massa delle rivendicazioni di classe si semplifica e si unifica. Ci deve essere un punto in cui spariranno tutte all'infuori di una: la richiesta del potere, di tutto il potere ai lavoratori.

    Alternativa di Classe

    Fonte

    Condividi questo articolo su Facebook

    Condividi

     

    Ultime notizie del dossier «Lotte operaie nella crisi»

    Ultime notizie dell'autore «Circolo Alternativa di classe (SP)»

    6702