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L'amavo troppo

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(15 Febbraio 2015)

onebillion

Sabato 14 febbraio in tutto il mondo milioni di donne, bambine e bambini (e un numero crescente di uomini finalmente postisi all'ascolto e alla scuola delle donne) hanno occupato piazze e strade e hanno danzato per mettere fine alla violenza contro le donne, per mettere fine alla storia dell'orrore e dare inizio alla storia della libertà.
Aprendo spazi di felicità condivisa nell'affermazione della solidarietà che ogni essere umano riconosce e sostiene.
Indicando la via dell'azione nonviolenta per la salvezza dell'umanità che è una.
Lo abbiamo visto anche a Viterbo, per il terzo anno consecutivo, ed ancora una volta i nostri occhi si sono colmati di lacrime di gioia e di gratitudine.
E' stata, per il terzo anno consecutivo, la luminosa, aggettante, sublime esperienza di lotta e di condivisione dell'One Billion Rising, intimamente e coralmente vissuta e donata.
*
Lo stesso giorno in tanti, troppi luoghi del mondo i più tristi e feroci e smarriti epigoni della violenza maschilista e patriarcale hanno nuovamente ucciso ed ucciso, a colpi di mitra e di mortaio, con i bombardamenti e le coltellate, estinguendo ad un tempo le altrui vite e la parte migliore della propria stessa umanità, annichilendo le esistenze altrui e pietrificando il proprio stesso cuore, rendendo più misero, più infelice, più inabitabile, più disumano il mondo.
E a questo orrore tu devi opporti, con la forza della verità, con la forza della solidarietà, con la forza della civiltà, con la forza della democrazia, con la forza della nonviolenza.
*
Due eventi antitetici che rivelano l'alternativa radicale che si apre dinanzi a un'umanità sull'orlo dell'abisso.
Le donne che hanno dato vita, in fervore e splendore, all'One Billion Rising aprono una via alla pace, alla giustizia, alla convivenza, al bene comune ed alla comune sobria possibile felicità; costruiscono un ponte oltre l'abisso del male: che l'intera umanità sappia percorrerlo.
Chi ancora riproduce all'interno dell'unica umana famiglia l'infamia del fratricidio, chi ancora prosegue nell'adorazione della violenza, nell'asservimento al male, nell'agire assassino, contribuisce a precipitare l'umanità nel baratro.
E' chiaro cosa occorre fare: opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni; opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.
E' chiaro cosa occorre fare: abolire le guerre, gli eserciti e le armi; rispettare, difendere e promuovere la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani; scegliere la nonviolenza.
Poiché solo la nonviolenza può salvare l'umanità dalla catastrofe.
La nonviolenza che sa che l'umanità è una e plurale, capace del miracolo della nascita, affamata di pace e di giustizia, valore infinito incarnato in ogni persona, che reca in sé la sapiente virtù procreatrice di bene.
La nonviolenza che sa contrastare in modo concreto e coerente, e sconficcare e sconfiggere quindi il male ad un tempo banale e radicale che l'umanità strazia e corrompe ed annienta.
La nonviolenza di cui il pensiero e le lotte delle donne sono la corrente calda, la decisiva esperienza storica, la teoria e la prassi adeguate e feconde.
La nonviolenza che ha volto e voce di donna.
La nonviolenza con passo di danza in cammino.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Il primo dovere è salvare le vite.
*
L'One Billion Rising indica all'umanità la via della solidarietà che salva, la via della responsabilità per amore dell'umanità e del mondo vivente, la via della liberazione comune.
In commozione e meditazione questo sento, questo so, questo dico.
E ad Anna, a Flavia, a Valentina ed a tutte le altre che ovunque nel mondo l'One Billion Rising hanno promosso e realizzato, e che giorno per giorno contrastano la violenza maschilista e patriarcale e così difendono l'umanità di tutti gli esseri umani, anche la mia, queste poche fragili e volatili parole esprimano intera la mia gratitudine.

Viterbo, 15 febbraio 2015

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

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