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Denunce per l'"assedio": ci scrive il capogruppo di Sel al 14° Municipio

(17 Febbraio 2015)

A seguito del nostro articolo, ripreso da molti siti web, sulla vicenda delle denunce arrivate in seguito all’iniziativa politica dello scorso 20 Novembre in Via Battistini, ci perviene una nota del capogruppo di
Sel al 14° Municipio, Fabrizio Modoni.

Come già avvenuto qualche settimana fa per una lettera dell’ Assessore dello stesso Municipio Alessio Cecera, non abbiamo la minima difficoltà a pubblicarla, ovviamente con in calce le nostre considerazioni del
caso.

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Nella notte tra il 14 ed il 15 febbraio è stato inviato a numerosi contatti mail un articolo dall’account informationguerrilla@yahoo.it con il quale si è attribuita all’amministrazione di centrosinistra del Municipio 14 la paternità delle denunce che riferiscono essere arrivate, per “corteo non autorizzato”, a seguito dei fatti accaduti il 20
novembre 2014 nell’ambito delle proteste contro il decreto attuativo dell’art. 3 del Decreto Lupi sulla vendita all’asta delle case del patrimonio ERP. In merito al contenuto di tale articolo, ripreso nei giorni a seguire da altri blog, riteniamo opportuno inviare la nota che segue, con l’augurio che venga diffusa con analoga evidenza.

Né stizza né arroganza, solo disappunto e rammarico per una occasione persa di costruzione di un percorso condiviso su un tema come quello della vendita all'asta delle case popolari, che ha visto e vede l'amministrazione municipale, con la componente di SEL in particolare, schierata dalla stessa parte dei cittadini, dell'Unione Inquilini e dei
movimenti.

Noi di SEL ci siamo sempre battuti affinché il tema del diritto all’abitare non venisse declinato in termine di ordine pubblico ma di soluzione politica, tant’è che ci siamo sempre opposti a richieste di sgombero che venivano dal centrodestra, abbiamo presentato una mozione contro la vendita del patrimonio ERP, che è stata votata proprio quel 20 novembre, siamo attivamente impegnati, assieme a tanti altri, nella
battaglia per il blocco degli sfratti e per rispondere alle emergenze abitative.
Non appartiene alla nostra cultura politica e personale, nonché ai nostri ideali di giustizia sociale la delazione e la persecuzione di chi lotta, pur nell’autonomia dei metodi e delle strategie, per il riconoscimento di un diritto. Respingiamo con forza, quindi, ogni accusa
di essere gli autori delle riferite denunce circa i fatti del 20 novembre e, ovviamente, non nutriamo nessun sentimento di vendetta.

Quanto accaduto forse è conseguenza dell'atteggiamento inutilmente aggressivo nei confronti del Municipio, assunto da qualcuno nei giorni precedenti il 20 novembre, come se questo avesse competenze dirette in tema di ERP.

L'ansia di protagonismo di espressioni di ceto politico ormai logoro non ha fatto cogliere l'opportunità di dare un forte segnale condiviso al governo Renzi-Alfano, lasciando che il tema diventasse di rapporti territoriali.

Rammarico, dunque, e delusione, non certo arroganza o stizza, di fronte a chi, invitato pubblicamente a partecipare al Consiglio ha risposto incitando all'occupazione, in piazza qualche giorno prima, ed all'assedio con i manifesti affissi ovunque nel quartiere.

Dispiace per le denunce, che saranno state spiccate da qualcuno dei vari servizi di polizia presenti ed autonomamente allertatisi, per una manifestazione che non ha creato disagi ai cittadini e non ha dato corso a nessun episodio di violenza. Ci auguriamo che le autorità giudiziarie competenti facciano chiarezza e riconducano i fatti nel contesto di una protesta lecita, a dispetto dei toni annunciati.

Se la verità è un bene assoluto, è opportuno che la si espliciti tutta e non solo il pezzo che fa comodo a chi scrive certe cose.


Gruppo Consiliare Sinistra Ecologia Libertà Municipio Roma XIV

Coordinamento Territoriale Sinistra Ecologia Libertà Municipio Roma XIV

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Indubbiamente questa nota di Modoni ha il merito di non essere né stizzosa né arrogante.

Ciò non toglie che, pure senza avere la minima pretesa di rappresentare gli organizzatori della iniziativa del 20 Novembre 2014, qualcosa da dire nel merito ce l’abbiamo comunque.

Innanzitutto comprendiamo bene la difficoltà di Sel di atteggiarsi, nella complessa realtà romana, a “partito di governo e di lotta”, cosa che riteniamo in tutta franchezza, e da sempre, un qualcosa di assolutamente impossibile da praticare.

Su questo nei settanta, con la strategia del “compromesso storico”, ci lasciò le penne, anche se allora i processi politici erano molto più lenti e per arrivare al risultato finale ci volle circa un decennio, nientemeno che il Partito Comunista Italiano, che certo aveva uno spessore, una consistenza ed un radicamento sociale ben più solido di quello attuale di Sel.

E qualcosa di simile - anche se il paragone col vecchio Pci, che pure francamente non abbiamo mai amato, ci sembra in questo caso un po’ blasfemo – è successo più recentemente anche alla Lega Nord nei rapporti con Berlusconi.

E questo oggi per Sel è reso ancora più complicato nella difficoltà di rapportarsi - stando nelle istituzioni locali nelle giunte di centro-sinistra col Pd - con un governo centrale a guida Pd, quello di Renzi, decisamente molto più a destra nei contenuti, negli interessi che va a rappresentare e nei comportamenti.

E nello specifico romano, a complicare ancora di più la difficoltà, ci si mette pure il dato tutto particolare di un sindaco Pd assolutamente inadeguato al ruolo, cosa che ha provocato di fatto la stranissima situazione per cui spesso le veci reali del sindaco, soprattutto poi nei rapporti con le lotte sociali, finisce spesso per svolgerle il
vicesindaco proprio di Sel, Luigi Nieri.

Quindi, senza invidia e fermo restando che questa scomodissima situazione di “terra di mezzo” è frutto di precise scelte politiche e non è stata ordinata a Sel dal dottore, decisamente una situazione di cui comprendiamo la oggettiva difficoltà.

Però, tornando allo specifico locale, crediamo che, nella gestione della vicenda relativa al 20 Novembre, gli errori politici peggiori, in parte spiegabili col quadro generale che facevamo prima ma anche con oggettive specificità tutte locali, li abbiano fatti proprio Sel ed i suoi esponenti al Municipio 14.

Innanzitutto assessori e consiglieri di Sel erano realisticamente gli unici in grado di poter capire, e quindi spiegare al resto della maggioranza, che il termine “assedio” non aveva alcun significato di tipo “militare”. E quindi smussare l’ “allarme” un po’ isterico che in
Via Battistini si era creato nei giorni precedenti di cui è testimonianza anche una allucinante mail inviataci, peraltro prendendoci per sbaglio come i promotori dell’iniziativa, in quei giorni dal consigliere Montanari.

E invece da un lato si è contribuito largamente ad alimentare questo ingiustificato “allarme” e dall’altro, da parte di Sel, si è cercato invece di trovarsi gli interlocutori più “comodi" e "vicini", nello specifico la locale Unione Inquilini, del tutto estranea alla
mobilitazione del 20 Novembre. Così come la stessa Sel cerca regolarmente di fare, a livello cittadino, ad esempio con Action.

Però gli interlutori “comodi” spesso non sono minimamente rappresentativi delle situazioni che si ritiene di affrontare e così è stato in qualche modo anche il 20 Novembre.

Sugli atteggiamenti poi da “benzina sul fuoco” messi in atto dall’Assessore di Sel Errani in strada nel confronto dei manifestanti ma anche dello stesso capogruppo Modoni nell’intervista di quel giorno a RomaToday abbiamo già detto nel nostro articolo iniziale.

Poi non abbiamo mai pensato che le denunce contro i manifestanti partissero direttamente dalla giunta e dalla maggioranza del Municipio 14 ma certo il clima surreale, a partire dall’allucinante schieramento di truppe che ha impedito l’ingresso dei manifestanti ( peraltro nemmeno tanti) nell’aula consiliare e dall’ “allarme” più generale
ingiustificatamente messo in piedi appunto nei giorni precedenti ed al
quale non si è voluto minimamente, da parte di chi poteva farlo, porre un argine, hanno sicuramente largamente contribuito a provocare, oltre che l’inutile ed ingiustificato clima di tensione di quel giorno, anche le successive denunce medesime.

A tutto questo va poi aggiunto l’oggettivo rifiuto di fatto, da parte di Pd e Sel, di mettere successivamente in atto quanto i manifestanti chiedevano, cioè un “consiglio municipale aperto”, in una piazza del quartiere, sul problema delle case popolari.

Ed anche questa scelta, nello stesso Municipio dove il centro-destra, quando governava - senz’altro molto male - però di “consigli municipali aperti” ne faceva uno al mese, una volta persino proprio in un “luogo occupato”, è abbastanza indicativa di un atteggiamento e di una oggettiva immagine di piccola “casta”, dall'immagine anche un tantino "rampante", chiusa nei propri fortilizi e soprattutto attenta prima di
tutto ai propri fragili equilibri interni. A proposito di "ceto politico ormai logoro" ...

Ci risparmiamo poi stavolta il discorso sulle varie e gravi vicende esplose successivamente a quel 20 Novembre e certamente non particolarmente lusinghiere per il complesso amministrativo sia del Campidoglio in generale sia di Via Battistini in particolare e delle quali Modoni si guarda bene dal fare il minimo accenno nella missiva
fattaci pervenire.

16/2/2015

Il Collettivo Redazionale di InformationGuerrilla

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