">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

Ora o mai più

(24 Febbraio 2015)

Nonostante i numeri propendano per la salvaguardia del punto nascita di Atri, che nel 2014 ha raggiunto e superato i 500 parti, soglia prevista dalla legge per poter continuare a tenere in piedi il reparto, il presidente Luciano D’Alfonso nonché commissario pro tempore della sanità abruzzese avrebbe comunque inserito il punto nascita di Atri nella lista dei quattro ospedali destinati a perdere il reparto.
Mentre D’Alfonso sembra infischiarsene delle regole, non rispettando i parametri raggiunti dal San Liberatore, PD e centrodestra non sono in grado di organizzare una vera e propria mobilitazione di massa. Non più di un mese fa noi del PCL avevamo lanciato un comunicato stampa, rivolgendo un invito al Sindaco a tutte le forze politiche e associazioni ad organizzare una manifestazione con occupazione, esortando il presidente D’Alfonso a rispettare innanzitutto ciò che aveva promesso in campagna elettorale e in secundis a tenere conto dei requisiti raggiunti per salvare il reparto. Una manifestazione che doveva andare oltre ogni appartenenza politica: tutti insieme per salvaguardare il nostro Ospedale e lanciare il messaggio forte e chiaro che Atri non intende più subire tagli di qualsiasi natura.
Purtroppo il nostro invito è stato come al solito ignorato e nessuna protesta concreta è stata finora intrapresa. Forse si sentivano a disagio: il PD ad alzare la voce in piazza contro se stessi e il centrodestra ad attaccare inutilmente gli effetti collaterali di una politica che per natura gli appartiene, classico cane che si morde la coda.
Basta leggere i vari comunicati stampa dei due schieramenti per rendersi conto che per salvarsi il punto nascita di Atri può contare solo sulla propria efficienza, sempre che D’Alfonso non voglia veramente ignorare i numeri raggiunti.
E’ inquietante assistere alla solita sterile protesta di PD e Forza Italia. Il PD ironizza sulla posizione di Paolucci che avrebbe enunciato i punti salienti dei prossimi inevitabili tagli in una “Lettera di San Valentino”, si riunisce, si azzuffa in casa propria: il PD prende le distanze dal PD, che dibatte, ma non combatte. Chiodi dal canto suo critica la politica dei tagli, dimenticando di esserne stato uno dei promotori.
Il PCL, i vari partiti e movimenti comunisti sono gli unici che si sono sempre opposti alla scellerata politica dei restringimenti alle spese sociali, prendendo posizioni drastiche contro l’Eurozona e contro il plateale fallimento del capitalismo. Noi intendiamo ribadire questo con determinazione a tutti i cittadini, lasciando ai politici atriani lo spiraglio di raccogliere il nostro ennesimo invito. Non basta riunire il consiglio comunale straordinario o ridursi all’ininfluente seppur democratica raccolta delle firme, non basta organizzare timide, silenziose sfilate a braccia conserte. Per ottenere qualcosa serve una mobilitazione di classe; dobbiamo occupare l’ospedale e rifarlo nostro rivendicando servizi e assistenza al territorio: un’autentica protesta di voci decise e non rassegnate come con rammarico ci sembra di percepire dalle parole di tanti cittadini.
E’ una situazione che per gravità ed importanza supera i confini circoscritti del mero municipalismo.
Non abbassiamo il capo di fronte all’ennesima rapina ai nostri danni, di fronte all’ennesima misura antipopolare, di fronte all’ennesima ingiustizia di un governo ambiguo che nasconde e confonde. Non diamogliela vinta.
23 Febbraio 2015

Graziana D'Andreagiovanni - Partito Comunista dei Lavoratori – Circolo di Atri “Lev Trotsky”. Sezione Provinciale di Teramo

11044