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(Di lavoro si muore)

Morte bianca in porto di Monfalcone e sicurezza nei posti di lavoro

(20 Aprile 2005)

L’ultimo tragico infortunio sul lavoro con esito mortale, accaduto la scorsa settimana nel Porto di Monfalcone ripropone con forza l’amara constatazione, che sul versante della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, si stia facendo ancora troppo poco.

Come Segreteria Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista, esprimiamo le nostre sentite condoglianze ai famigliari di Franco Cicciarella per il grave lutto che gli ha colpiti.

A tutt’oggi, non sappiamo se per la morte bianca di Franco Cicciarella ci siano responsabilità di terzi, se le varie fasi lavorative erano organizzate nel modo corretto e se le norme antinfortunistiche erano pienamente rispettate, sarà la magistratura eventualmente a stabilirlo, comunque siamo preoccupati per il continuo susseguirsi di infortuni, anche tragici, che accadono nel territorio isontino. Affermando nel contempo che il più delle volte molti infortuni potevano essere assolutamente evitati.

Diventa inaccettabile che in un paese come l’Italia ci siano annualmente oltre 1 milione di infortuni, per l’esattezza nel 2004 1.054.795 di infortuni, di cui 1219 mortali. E’ necessario che questo stillicidio abbia fine. Altresì diventa inaccettabile, che una persona che si reca al lavoro non sia certa di tornare a casa incolume o addirittura di non tornare a casa affatto. Quali sono i costi sociali che tale situazione comporta?

Dai dati che abbiamo raccolto, “la fatalità”, se così vogliamo chiamarla incide in modo impercettibile rispetto alla totalità degli infortuni. Troppe volte le cause di questi infortuni sono da ricondurre alla scarsa se non addirittura inesistente applicazione delle norme più elementari di prevenzione, ai ritmi di lavoro non più sostenibili, all’organizzazione del lavoro, alla scarsa formazione e informazione delle lavoratrici e dei lavoratori.

Contestualmente riteniamo che anche nel Friuli Venezia Giulia sia necessario, sebbene a fronte di un calo del 4,3% del numero di infortuni avuti nel 2004 rispetto al 2003 ( 31.117 nel 2004 rispetto 32.504 del 2003) con 27 infortuni mortali nel 2004 rispetto ai 37 del 2003 (-27%), investire maggiormente nella prevenzione, attraverso tutti gli strumenti esistenti. Ma nello stesso tempo riteniamo fondamentale che la prevenzione possa/debba essere attuata anche attraverso una vera e capillare vigilanza, fatta dagli enti preposti, che all’occorrenza devono duramente sanzionare e denunciare gli inadempienti.

Pertanto come Partito della Rifondazione Comunista, chiederemo che i nostri rappresentanti presenti in consiglio regionale propongano all’esecutivo di stanziare nella prossima legge di bilancio regionale un’ulteriore somma da destinare:

- Al rafforzamento delle UOPSAL (medicine del lavoro) oggi presenti nei territori, ma sempre in numero insufficiente

- Al finanziamento di progetti aventi l’obiettivo di formare ed informare le lavoratrici ed i lavoratori sui loro diritti, rispetto alla prevenzione infortunistica, prevedendo percorsi specifici per i giovani e per le/gli straniere/i sempre più presenti nelle aziende della regione.

Federazione di Gorizia del Partito della Rifondazione Comunista
SEGRETERIA PROVINCIALE

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