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(21 Aprile 2005)
Cari compagni, (e anche non)
ho testè inviato la lettera che segue a "Liberazione"dopo giorni di martirio mediatico e spaccamento di maroni su morte e resurrezione del papa, visto che anche il ns (?) giornale non si è sottratto al can can vespaiolo (o vespasiano?) tele/giornalistico che ha fatto passare in secondo piano cose ben più importati (vedi l'altro signore che si crede imperatore e che calpesta ogni giorno la costituzione della Repubblica nata dalla Resistenza)
Compagni,
credo che sia ora di finirla di riempire pagine e pagine (3 ieri, 3 oggi) con articoli sull'imperatore della chiesa cattolica.
E' molto probabile che siano anche articoli di un certo interesse e spessore, ma ho la vaga impressione, parlando con diversi compagni, che tutto ciò non incontri vasti consensi.
E poi, ma veramente ci si aspettava qualcosa di diverso dalla misoginia, dal rifiuto di considerare la donna pari all'uomo, dalla repressione sessuale, dalla fobia della cultura laica, dall'anatema verso i principi che hanno ispirato la parte più progressista della società moderna, etc. etc., da sempre cardini del potere papale? Davvero c'era qualcuno tra i compagni e tra i credenti non integralisti che si aspettasse qualcosa di diverso da un uomo di 78 anni, vissuto per molti anni a fianco di un altro uomo alquanto reazionario (ricordatevi Pinochet) ed eletto da un gruppo di soli uomini (o uomini SOLI), di età piuttosto avanzata e che NULLA sanno delle fatiche e delle gioie della vita e dell'amore di coppia (da chiunque essa sia formata), delle fatiche e delle gioie ad essere genitori, delle fatiche e delle gioie dell'amore filiale, paterno e materno, delle fatiche e delle gioie delle lotte quotidiane per la difesa e la conquista di diritti universali, quali, tra gli altri, il diritto al divorzio, all'aborto, ad una vita dignitosa (in tutti i sensi) e ad una morte altrettanto dignitosa.
Diamoci un taglio, compagni.
Saluti comunisti.
Roberto Fogagnoli
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