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(2 Aprile 2015)
Secondo il rapporto finale della Commissione Storica sul Conflitto e le sue Vittime (CHCV), costituita in base a un accordo tra l'insorgenza rivoluzionaria delle FARC e il governo colombiano, soldati e mercenari militari statunitensi hanno violentato almeno 54 minorenni in Colombia fra il 2003 ed il 2007. Tutti i casi sono rimasti impuniti.
“C'è una estesa letteratura sulla violenza sessuale, i cui casi rimangono nella più totale
impunità a causa degli accordi bilaterali e dell'immunità diplomatica dei funzionari degli Stati Uniti, cosa che conforma il cosiddetto 'imperialismo sessuale', un comportamento sessista e discriminatorio”, denuncia uno degli autori, Renán Vega, dell'Università Pedagogica Nazionale della Colombia.
Almeno 53 bambine sono state aggredite nelle città di Melgar e Girardot, situate a circa 100 km a sud ovest di Bogotá.
Dopo aver violentato le ragazze, alcuni video filmati durante i suddetti crimini sono stati venduti come materiale pornografico.
Nell’informativa si chiarisce che anche l'esercito colombiano ha commesso aggressioni sessuali contro la popolazione civile, in modo reiterato e assolutamente impunito.
La presenza militare statunitense, voluta dal Pentagono per utilizzare la Colombia come testa di ponte dell'imperialismo in America Latina in palese violazione della sovranità nazionale, e per combattere la più antica e forte guerriglia marxista-leninista dell’emisfero occidentale, comporta un prezzo altissimo per la popolazione civile, schiacciata dall'arroganza dell'impunità.
L’interventismo gringo rappresenta altresì un ostacolo di proporzioni enormi per la costruzione della pace con giustizia sociale, nella misura in cui costituisce la negazione della sovranità nazionale e popolare.
Associazione Nazionale Nuova Colombia
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