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Grazie Londra

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(27 Marzo 2011) Enzo Apicella
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Fincantieri e appalti: una lotta comune

(11 Aprile 2015)

Volantino distribuito in questi giorni ai lavoratori degli appalti di Fincantieri (tradotto in inglese, rumeno, bangladese)

Lavoratori e lavoratrici degli appalti,
gli scioperi di questi giorni riguardano anche voi. Soprattutto voi.
Sapete bene, per diretta esperienza, che la costruzione delle navi, grandi e piccole, in questo cantiere e negli altri cantieri, deve molto, moltissimo al vostro lavoro - un lavoro prezioso, ma pagato con salari sempre più bassi e quasi sempre in ritardo; svolto in condizioni spesso pericolose e con orari fuori da ogni regola; un lavoro sottoposto a ricatti di ogni tipo e a licenziamenti senza tutela.
Negli anni passati la Fincantieri ha fatto di tutto per frantumare il più possibile gli appalti, allargare l'area dei sub-appalti e impedire che i lavoratori degli appalti si organizzassero sindacalmente. Il risultato è che oggi nel cantiere di Marghera c'è una sola ditta sindacalizzata nella quale viene rispettato, solo in parte, il contratto. Il resto è una vera e propria giungla di sfruttamento e di supersfruttamento.
Per i boss della Fincantieri tutto ciò è assolutamente normale, e deve continuare. Anzi, nella piattaforma presentata giorni fa dall'azienda c'è qualcosa di peggio: è l'intenzione di ricorrere sempre più alle agenzie interinali, aumentando così la precarietà e la ricattabilità degli operai degli appalti, e la frantumazione dei vostri orari di lavoro. Per quello che riguarda il lavoro degli appalti, Fincantieri dichiara di avere un "obiettivo primario": la riduzione dei costi. Che significa: la riduzione ulteriore dei salari e il peggioramento generale delle vostre condizioni di lavoro.
L'attacco della Fincantieri, quindi, non è rivolto solo ai suoi dipendenti diretti; è rivolto altrettanto, e anche di più, contro di voi. Ecco perché non si tratta solo di dare solidarietà alla lotta dei lavoratori Fincantieri, rifiutando le minacce e i ricatti di Fincantieri e dei vostri padroni e padroncini; si tratta di sviluppare una lotta comune tra voi e i lavoratori Fincantieri, e di imporre con questa lotta un miglioramento delle vostre condizioni di lavoro e di vita.
Per raggiungere questo obiettivo, è necessario rompere con la passività e la paura, e organizzarvi, auto-organizzarvi in un comitato di lotta dei lavoratori dei cantieri con una piattaforma unitaria, rivendicando l'immediato pagamento dei salari arretrati; la parità di trattamento tra i lavoratori Fincantieri e i lavoratori degli appalti che svolgono la stessa attività; l'applicazione integrale dei contratti nazionali di lavoro; migliori condizioni di sicurezza sul lavoro; il diritto alla mensa alla pari dei lavoratori Fincantieri; la stabilizzazione del rapporto di lavoro, a cominciare da quanti lavorano in cantiere da molti anni; la fine dei sub-appalti con l'assorbimento dei lavoratori dei sub-appalti nelle ditte appaltanti; la costituzione nei cantieri di un'unica r.s.u. che comprenda sia i lavoratori Fincantieri che i lavoratori degli appalti. Inoltre Fincantieri deve assumersi la piena responsabilità delle malattie professionali contratte nei suoi cantieri e delle cure necessarie.
E' possibile far valere questi bisogni solo con la lotta. Lo hanno dimostrato negli ultimi anni i lavoratori degli appalti e delle cooperative della logistica, organizzati con il Si-Cobas alla TNT, alla Bartolini, alla BRT, alla GLS, alla SDA, etc. - lavoratori in grande maggioranza immigrati -, che hanno imposto il rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro e ottenuto anche condizioni migliori rispetto ad esso.
La prepotenza e l'arroganza padronale è grande. Ma la forza di una lotta unitaria dei lavoratori di questo cantiere e di tutti i cantieri è ancora più grande!
Marghera, 8 aprile 2015

Comitato di sostegno ai lavoratori Fincantieri

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