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    AMA ROMA: Precisazioni sull’accordo dell'8 aprile 2015

    (17 Aprile 2015)

    amaroma

    Nella settimana post-accordo dell’8 aprile, sottoscritto tra amministrazione comunale, azienda e OO.SS. AMA, sono state dette molte inesattezze, che a nostro modo di vedere danno un senso distorto di questo accordo.

    In primis perchè CGIL, CISL, UIL e FIADEL, questo accordo lo stanno facendo passare come una vittoria straordinaria, che in realtà non è.
    A nostro modo di vedere, invece, è una mera accettazione della volontà dell’amministrazione comunale, che attraverso il piano finanziario impone drastici tagli all’azienda, a partire dal taglio del salario accessorio, per proseguire con l’esternalizzazione sia del servizio di raccolta dei cartoni, che quello dello spazzamento attorno ai cassonetti. La campagna denigratoria poi, lanciata dal Sindaco e dall’AD Fortini negli ultimi mesi nei confronti degli addetti di AMA, sembra calzare a pennello con quanto sta accadendo ora: insulto il tuo operato per poter giustificare i tagli e le esternalizzazioni, scaricandoti addosso tutte le responsabilità del fallimento nella gestione dei rifiuti dell’Urbe, tanto poi ci sono “i magnifici quattro” che non si oppongono mai e che avallano tutto.
    Tant’è che cosa dice l’accordo tra Comune, Azienda e Sindacati? Che è necessario recuperare efficienza e produttività dal servizio offerto da AMA, come se invece non fosse già così!

    Per cui ci chiediamo: perché noi lavoratori/trici di AMA dovremmo essere sereni/e o felici dopo la sottoscrizione di un accordo simile, quando invece è chiaro che per effetto di esso saremo costretti/e ad un aumento dei carichi di lavoro, malgrado il salario sarà pari o anche meno di quello che percepivamo in precedenza?
    Il contratto, poi, è scaduto ormai da svariato tempo e di rinnovo non se ne parla minimamente!
    Inoltre, perché in merito alle trattative che hanno portato alla sottoscrizione dell’accordo dell’8 aprile, non c’è stata alcuna consultazione preventiva con la parte lavoratrice, quindi un’assemblea?
    A tal proposito ci sembra che la stessa cosa stia accadendo con il rinnovo CCNL, dove non è stata proposta nessuna piattaforma rivendicativa, escludendo i lavoratori e le lavoratrici da qualsivoglia partecipazione di miglioramento della propria vita lavorativa.
    Per non parlare poi delle RSU aziendali, che hanno la parvenza più di una setta clandestina che altro, e che a distanza ormai di tempo dalla loro istituzione (novembre 2013), non hanno o non sono mai riuscite a produrre un risultato positivo, men che meno uno striminzito comunicato. Vergogna!
    Allo stato dei fatti, crediamo che, com’è ancor’oggi impostata l’attività sindacale in AMA, essa non possa produrre alcun beneficio, né in termini economici né in termini di sicurezza lavorativa, vista la mancanza di totale coinvolgimento della parte lavorativa sulle sorti dell’azienda, relegata ai margini di ogni decisione, al fine di difendere i propri interessi di casta.

    Perciò se l’8 di aprile c’è stata una vittoria, è stata quella dei 7800 e passa lavoratori AMA che hanno con dignità deciso di essere indifferenti ai richiami di un sindacalismo, che oltre le bugie, non sa che altro dire!

    Roma, 15 Aprile 2015

    COBAS AMA

    Fonte

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