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Due pesi e due misure:
dirigenti e dipendenti al Comune di Pisa

(22 Aprile 2015)

Con delibera n. 111/2013 la Giunta Comunale esprimeva le direttive per la riorganizzazione della struttura comunale e con riferimento alla dirigenza prevedeva l’articolazione delle posizioni dirigenziali in tre fasce, da graduare attraverso una serie di criteri quali la complessità organizzativa, la responsabilità gestionale ecc…
Con delibera n.16 del 24/02/2015 la Giunta riteneva opportuno eliminare la fascia III “per l’esiguità della medesima”.
La distribuzione su fascia equivale ad assegnare a ciascuna direzione la retribuzione di posizione. Trattasi di posizione corrispondente alla direzione conferita, ma con l’eliminazione della terza fascia si evincerebbe che quasi tutte le direzioni hanno un peso di rilievo e quindi anche la corrispondente retribuzione di posizione senza poi menzionare i criteri ben poco oggettivi che stanno alla base della divisione su fasce.
Venerdì 17 Aprile il Sindaco, dopo circa un anno dalle direttive della delibera 2013, ha assegnato gli incarichi ai Dirigenti.
I criteri adottati dalla Giunta per attribuire tali incarichi si evincono dai fatti e, oggettivamente, si ispirano ad una logica opposta alla tanto decantata “meritocrazia e trasparenza” la cui retorica è quotidianamente contraddetta.
Vediamo dunque i fatti: è stato incaricato di dirigere una direzione di fascia A (la più alta) un dirigente che negli anni 2011-2012-2013 ha avuto una valutazione della performance ben al di sotto della media. Coerenti su questa linea dei due pesi e due misure (meritevoli comunque i dirigenti e inadeguati comunque i dipendenti) i Revisori dei Conti hanno espresso parere positivo sul contratto della dirigenza anche nella parte dedicata alle risorse di parte variabile riconoscendo incrementi analoghi a quelli negati al restante personale
In sintesi: questi stessi dirigenti “premiati” sono responsabili insieme all’Amministrazione (che ha dato loro i PEG ad ottobre del 2014) della mancata presentazione dei piani di miglioramento dei servizi e/o di razionalizzazione, inadempienza che con logica ferrea ha determinato il premio per loro e il taglio della produttività dei dipendenti di circa 124.000 euro.
Infine ci risulta che ad oggi (fine aprile 2015) i dirigenti non abbiano ancora predisposto i piani di miglioramento e/o razionalizzazioni richiesti per fine marzo. Poiché i piani vanno ad incrementare parte della nostra produttività ciò significherebbe, se non presentati, avere una perdita salariale anche nel 2015. Ciascuno dovrà prendersi le proprie responsabilità, Amministrazione “in primis.
Non si può giocare sempre e comunque sui lavoratori che hanno un salario che oscilla tra 1.200-1.500 euro, salario che secondo l’istat colloca le famiglie (ad esempio un monoreddito con un figlio) al di sotto della soglia assoluta di povertà.

Pisa, 21 aprile 2015

COBAS COMUNE DI PISA