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Tragedia del mare o barbarie del profitto

Il Mediterraneo sta diventando uno dei più grandi cimiteri al mondo direttamente collegato alle più squallide bramosie di profitto.

(27 Aprile 2015)

tragediamare

Ogni stagione migliaia di migranti trovano la morte nelle acque di quel braccio di mare che separa le coste libiche da quelle italiane in una sorta di tragico e ripetitivo viaggio senza ritorno. L'ultima tragedia è costata la vita a 900 naufraghi stipati come sardine in una imbarcazione “carretta” che al massimo ne poteva contenere 200. Tragedia, fatalità. No. Rituale manifestazione di cordoglio e le stucchevoli manfrine di circostanza, si In realtà ciò che si sta consumando da anni nelle acque del basso Mediterraneo ha un solo responsabile, che si chiama profitto.

E' per il profitto che l'imperialismo occidentale ha favorito la caduta di alcuni regimi dell'area Medio orientale, per mettere le mani su parte della rendita petrolifera (Libia la francese Total in concorrenza con l'italiana ENI) o per ragioni strategico-geopolitiche (Siria, scontro tra Russia e Usa) che rappresentano la possibilità di realizzazione di profitti futuri. Lo stesso discorso vale per l'iniziale appoggio all'IS del califfo al Baghdadi e ai suoi tagliagole da parte di Arabia Saudita e Usa (contro Iran e Russia). IS che da un paio di anni, uscito dalla tutela dei suoi sponsor, sta devastando l'area che va dalla Siria all'Iraq sino alla Libia dell'ex colonnello, con pericolose propaggini in tutto il Medio oriente. Per questo e solo per questo centinaia di migliaia di disperati fuggono dalle guerre imperialisti, dalle guerre civili, dalla devastazione e dalla fame e si imbarcano sulle coste della Libia in cerca di una speranza di vita che all'interno del proprio paese viene loro negata.

E' per il profitto diretto che barbari scafisti, mercanti di uomini, stivano questi disperati, spesso con le loro famiglie, donne e bambini per mille o duemila euro l'uno, per un viaggio che frequentemente finisce in fondo al mare.

E' sempre per un facile profitto che, una volta sbarcati sulle coste della Sicilia, della Calabria e della Puglia, migliaia di questi disperati cadono nelle avide grinfie dei produttori agricoli locali che li schiavizzano facendoli lavorare a stagione per due, tre euro all'ora per un'intera giornata senza fornire loro nemmeno da mangiare e un tetto per la notte. Ed è per un profitto ancora più orrendo che alcuni giovani adolescenti vengono prelevati con l'inganno e per pochi soldi e gettati in mano ai pedofili o diventano inconsapevoli donatori di organi, ingrassando quei chirurghi che su commissione lavorano per qualche ricco e malato borghese in cerca di un rene o di un fegato da trapiantare.

E' per il solito profitto, anche se in questo caso già realizzato, che i paesi europei si guardano bene dall'intervenire per risparmiare sulle spese. L'esempio più lampante è fornito dall'Operazione europea “Triton”, che ha sostituito quella italiana “Mare Nostrum”. Prima l'Italia spendeva da sola 9 milioni di euro al mese, oggi con “Triton” l'Europa ne spende 2,5. I pattugliamenti si sono ridotti per numero e per miglia percorse e di distanza dalle coste libiche.

A tanto è arrivata la barbarie del capitalismo, della sua crisi e delle sue devastanti conseguenze. Ma non c'è spazio per i diseredati, non ci sono soldi e quelli che ci sono vanno spesi in altre direzioni, quindi, non c'è la volontà politica per un significativo intervento all'interno di questa immane tragedia umana. Di questo immondo sistema economico e sociale che si muove solo sulla base della convenienza economica, che rincorre il profitto nelle fabbriche super-sfruttando i lavoratori, che li getta sul lastrico quando non ne ha più bisogno, che persegue le sue strategie di rendita petrolifera dando vita a una serie interminabile di guerre, possiamo benissimo fare a meno . Dai Parlamenti borghesi della “civile” Europa dai barconi dei “barbari tagliagole” del vicino oriente per finire ai commercianti di uomini e ai loro sfruttatori nostrani promana solo un nauseabondo odore di soldi e di business criminali. Di tutto questo non solo possiamo fare a meno, ma è dovere politico e morale denunciarlo e combatterlo affinché non continui ad esistere.
FD

21 aprile 2015

Partito Comunista Internazionalista - BATTAGLIA COMUNISTA

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