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(22 Giugno 2010) Enzo Apicella
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Primo Maggio: lavorare in pace – lavorare in libertà!

(1 Maggio 2005)

In passato …

Il I° maggio 1886, in America, per la prima volta, i lavoratori condussero uno sciopero generale per chiedere l’accorciamento dell’orario di lavoro. Nel 1890 lavoratrici e lavoratori in Europa e nel resto del mondo ne seguirono l’esempio. Fu così che una occasionale iniziativa si trasformò in una tradizione: la Giornata dei Lavoratori, nota anche come Primo Maggio! Partendo dalla richiesta di abbreviare l’orario di lavoro si giunse poi a esigere miglioramenti sempre più significativi delle condizioni di lavoro, che riguardavano aspetti finanziari, i mezzi tecnici messi a disposizione dei lavoratori e il contesto sociale dei luoghi in cui il lavoro si svolge. Inoltre i lavoratori non rimanevano inerti o disattenti riguardo agli sviluppi geopolitici in atto in ambito globale. Pertanto può dirsi che il Primo Maggio era – e lo è tuttora – la giornata in cui si dava espressione alla Lotta per la Pace, per la Libertà, per la Giustizia e per la Democrazia.

Al presente …

Anche se la lotta, nel corso di numerosi anni, ha prodotto numerose conquiste, lavoratrici e lavoratori si trovano tuttavia ad affrontare problemi sempre nuovi. Uno dei maggiori problemi è la minaccia che deriva, all’essere umano in quanto persona, dalle fusioni tra aziende e da fallimenti di imprese, dalla crescente tecnicizzazione, dalle chiusure espresse da potentati economici, e inoltre dalla globalizzazione. Questa lista potrebbe proseguire all’infinito. In particolare, sono fortemente minacciati i migranti, anche attraverso la regolamentazione legislativa in base alla quale i posti di lavoro sono assegnati dapprima ai cittadini dei Paesi UE e solo in seguito a persone che non sono cittadini di Paesi UE. In particolare i giovani migranti ottengono questo risultato nei loro sforzi alla ricerca di lavoro, dopo che già avevano dovuto constatare che pochi posti erano messi a loro disposizione, in Europa, per la formazione.

Il Primo Maggio, in verità, non può ancora essere celebrato come Giornata della Festa del Lavoro in tutti i Paesi. In Turchia, ad esempio, questo giorno è una normale giornata lavorativa e le manifestazioni relative alla Festa del Lavoro sono proibite. Accade spesso che dimostranti subiscano da parte delle forze di sicurezza; e nel passato per questo motivo vi sono stati dozzine di morti; e centinaia di lavoratrici, lavoratori e rappresentanti sindacali ogni anno subiscono arresti e sono perseguiti in giudizio; inoltre essi perdono il loro lavoro. È impedita ogni forma di partecipazione delle operaie e degli operai all’attività politica.

Nel Futuro…

Noi dobbiamo lavorare insieme per una giusta forma di globalizzazione, per la giustizia sociale, per la pace, per la libertà, per la democrazia e per fornire prospettive future per la conservazione del valore della persona umana. La nostra forza risiede nella solidarietà.

Pertanto, in occasione del I° Maggio 2005, insistiamo ancora una volta nell’esigere:

Lavoro per Tutti – Giustizia per Tutti
Pace tra i Popoli, Sicurezza Sociale e Libertà


Roma, 1 Maggio 2005

Comunità Kurda

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