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(29 Luglio 2013) Enzo Apicella

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Roma Nord: sul corteo del 30 maggio

(1 Giugno 2015)

romanord28maggio

Il 30 Maggio a Roma Nord c'è stato un corteo molto sentito dai quartieri che ha attraversato, la gente è scesa in strada a chiedere che il diritto all'abitare sia garantito a tutte e a tutti e per la prima volta le lotte di inquilini e occupanti si sono uniti per chiedere in coro garanzie e sicurezze, nessuna competizione fra le parti in causa ma solo la voglia di conquistare una volta per tutte un diritto sacrosanto, andando oltre quella guerra tra poveri, fomentata continuamente dalle istituzioni.

Gli ultimi trent'anni di vita politica italiana hanno portato a una progressiva mutazione di ciò che prima veniva ritenuto diritto, in quanto fondamentale per la vita di ogni persona, in qualcosa che non è ritenuto più indispensabile ai fini della coesione sociale e quindi, in un modo o nell'altro, non viene più ritenuto diritto ma oggetto di scambio. Parliamo, oltre che di diritti essenziali come possono essere l'istruzione e la sanità, sempre più alla mercé di logiche privatistiche, anche di diritti fondamentali senza i quali non é assolutamente possibile la realizzazione dell'individuo come la casa e il lavoro. 9000 richiedenti ERP presenti nelle liste di attesa, 1000 sfratti per finita locazione, 4000 per morosità di cui circa 500 per la cosiddetta "morosità incolpevole",circa 4000 i potenziali "sanabili" tra gli occupanti erp a fronte delle decine di migliaia di occupanti nei quartieri, quasi 4000 gli occupanti di una trentina di stabili abbandonati sul territorio della Capitale. Questi sono i dati di Roma ad oggi, una bomba sociale pronta ad esplodere, amministrata dalle istituzioni in modo tale di alimentare una guerra tra poveri per cui le assegnazioni vengono fatte sulle spalle di sfrattati e sgomberati i quali, oltre che andare a gonfiare l'emergenza abitativa spesso si ritrovano costretti a mezzi illeciti per avere un tetto sopra la testa come dimostrato dal grande numero di occupanti negli edifici di residenza pubblica.

Noi non ci pieghiamo alle logiche di mercato che ormai le istituzioni portano avanti come una crociata, ribadiamo che la casa è un diritto e che l'istituzione, negando contratti adeguati a occupanti e morosi, proseguendo col blocco delle assegnazioni, e continuando a rifiutarsi di convertire immobili pubblici a uso di residenza popolare, si macchia dell'enorme colpa di negare di fatto il diritto all'abitare. Ribadiamo con forza che l'abitare deve essere un diritto in quanto fondamentale per garantire la vita dignitosa di ogni persona, e pertanto non può essere lasciato in mano alle logiche di mercato, che di fatto escludono tutti coloro che non riescono a sostenere un affitto a prezzi correnti, ne tanto meno alla speculazione dei soliti amici degli amici che fanno finta di risolvere il problema mentre in realtà si gonfiano le tasche, come nel caso dei residence, ma deve necessariamente essere garantito direttamente dall'istituzione.

Casa, Lavoro, Diritti negati, Ce li riprenderemo organizzati!

Casa del Popolo "Giuseppe Tanas"

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