">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Comunisti e organizzazione    (Visualizza la Mappa del sito )

Psicocomunista

Psicocomunista

(14 Novembre 2010) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

OPPOSIZIONE, ALTERNATIVA, PARTITO COMUNISTA

(4 Giugno 2015)

In conclusione dei diversi sviluppi d’analisi intorno agli esiti delle elezioni regionali 2015 si può ben affermare come, valutato l’esito delle liste di sinistra e il nuovo aumento dell’astensione, appare evidente l’esistenza di uno spazio politico per una formazione adeguatamente strutturata a sinistra.

Ben inteso le ragioni di questa, che è una vera e propria, necessità e urgenza risalgono non tanto e non solo al quadro dei numeri elettorali ma alla realtà di una situazione economica e sociale sempre più drammatica per le classi lavoratrici e i ceti maggiormente tartassati dalla gestione capitalistica e da una situazione internazionale contraddistinta da pericoli di guerra e dal ruolo soffocante dell’Europa.

In Italia inoltre è ormai in funzione un Regime che, attraverso la nuova legge elettorale e le modifiche costituzionali, punta a consolidarsi come “Partito Unico” gestito da una minoranza assetata di potere ed espressione del “peggio” che si è accumulato negli anni della controffensiva di destra avviatasi fin dagli anni’80 del XX secolo.

Una minoranza che tollera il razzismo ma non le lotte dei lavoratori.

Una minoranza che tende a perpetuarsi indipendentemente dal consenso popolare quale vero e proprio braccio armato di una feroce gestione del ciclo fondata sull’intensificazione dello sfruttamento (job act) e il segno di un “comando” diffuso a tutti i livelli (com’è nella cosiddetta “buona scuola”).

Non ingannino i dati sull’occupazione: segnale, appunto, del processo di intensificazione dello sfruttamento in corso.

Opposizione, Alternativa, Partito Comunista: sono questi i punti sui quali far ripartire il confronto a sinistra.

Il tema è quello dell’ autonomia culturale e politica, della tensione verso l'espressione di egemonia, del progetto di alternativa di società, dell'opposizione complessiva alla ferocia capitalistica, dell'unità politica da realizzarsi sulla base della riconoscibilità delle fratture sociali materialiste e post-materialiste.

Un tema che è necessario svolgere anche e proprio nel campo della rappresentanza politica, perché è la rappresentanza politica che si intende definitivamente cancellare per sostituirla con il “segno del comando” del Capo e della sua corte che parlano direttamente alle masse.

Il discorso riguarda il complesso dei corpi intermedi attivi in una democrazia avanzata e progressiva.

L’idea di un rilancio del Partito Comunista si colloca, dal nostro punto di vista, proprio al centro di questa articolazione del confronto permanente tra società e politica, esprimendosi appunto sul terreno di una rappresentanza di carattere generale, identitaria, non corporativa.

Un tema che abbiamo cercato di sollevare con forza, nel corso di questi anni, in varie sedi e che va ripreso con altrettanta forza e urgenza.

Si tratta di non disperdere del tutto il grande patrimonio teorico e politico accumulato dal movimento operaio italiano nel corso della sua storia e assieme di ricercare la capacità, oggi, di ritrovare nella lotta le basi teoriche e politiche necessarie per innovare questo percorso ritrovando identità, forza organizzativa, capacità di espressione politica a tutti i livelli e in tutte le sedi possibili, compresa quella delle istituzioni e della vocazione unitaria con l’insieme dei soggetti politici di opposizione e di alternativa che vorranno mettersi in campo nel corso di questo difficile frangente storico.

Franco Astengo

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Dopo il fallimento della sinistra governista. Quali prospettive per i comunisti?»

Ultime notizie dell'autore «Franco Astengo»

6016