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Ventiquattro ore senza di noi

Ventiquattro ore senza di noi

(1 Marzo 2010) Enzo Apicella
Sciopero generale dei lavoratori migranti

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(L'unico straniero è il capitalismo)

Viva il primo maggio festa dei lavoratori!! Abbasso il regime dittatoriale in Eritrea!!

Mobilitiamoci per fermare la guerra!! Difendiamo la sovranità dei popoli e paesi!!

(3 Maggio 2005)

In occasione della celebrazione Internazionale della Festa del Lavoro, i lavoratori immigrati Eritrei a Milano, uniti ai lavoratori Italiani e stranieri, manifestano la loro solidarietà nella lotta contro lo sfruttamento, le leggi discriminatorie, le nuove forme di schiavitù, contro le espulsioni degli eritrei richiedenti asilo politico in Italia e la guerra infinita.

Quest’anno il primo maggio scade in un momento particolare di notevoli sconvolgimenti nel Corno d’Africa e di forte crisi politica, economica e sociale della situazione in Eritrea.
In Eritrea, un regime dittatoriale, che in “nome del popolo” ha usurpato il potere politico dello stato continua ad esercitare pesanti repressioni contro i lavoratori, i contadini, gli studenti e le masse popolari, accentuandole ogni giorno con persecuzioni indiscriminate e gli arresti di massa ovunque. Ma nonostante le grandi difficoltà del momento, il popolo eritreo continua ad opporre una tenace resistenza ai nuovi dittatori a capo del cosiddetto “Fronte Popolare per la Democrazia e la Giustizia”.

Ma in questo momento particolare, mentre si celebra la festa internazionale dei lavoratori, una minacciosa ripresa di un’eventuale nuova guerra tra l’Eritrea e l’Etiopia incombe sulla testa dei popoli dei due paesi. I lavoratori e gli immigrati eritrei si oppongono con fermezza contro qualsiasi tentativo di ricorrere, come “soluzione finale” della contesa territoriale, ai mezzi della guerra da parte dei due paesi, in quanto nuoce gli interessi comuni dei due popoli fratelli. In particolare ci opponiamo e condanniamo il massiccio reclutamento forzato della gioventù eritrea nelle file dell’esercito come carne da cannone da “sacrificare” in questa guerra antipopolare, che serve solo a prolungare la vita del regime dittatoriale di Isayas Afeworki.

Pertanto in questa giornata internazionale, mentre da una parte, esprimiamo ancora una volta, la necessità di unità e lotta per migliorare le nostre condizioni di lavoro e di vita di lavoratori immigrati eritrei in Italia contro ogni forma di discriminazione sul posto di lavoro e le leggi restrittive (Bossi-Fini…ecc.) che non ci permettono di essere dei liberi cittadini, vogliamo anche riaffermare la nostra ferma opposizione ai tentativi del regime eritreo di gettare il nostro paese in una avventurosa ed inutile guerra fratricida che può solo portare ulteriori dolori alle famiglie e condurre alla completa rovina un paese di per se disastrato.

Per questo noi lavoratori ed immigrati eritrei :
Esprimiamo la nostra ferma condanna del regime antipopolare in Eritrea;
Chiediamo l’immediato rilascio di tutti i prigionieri politici, dei giornalisti e studenti;
Sosteniamo la lotta che il popolo eritreo conduce internamente contro il regime;
Chiamiamo tutti i lavoratori ed immigrati eritrei ed etiopici ad unirsi contro la guerra;
Chiediamo che la contesa territoriale tra i due paesi venga risolta pacificamente e secondo le leggi e gli accordi internazionali stipulati da entrambi i paesi;
Ci appellano alla comunità internazionale affinché intervenga verso i due paesi per impedire che una nuova guerra venga innescata.

ASSOCIAZIONE IMMIGRATI ERITREI IN ITALIA (A.I.E.I.)
COORDINAMENTO DEMOCRATICI ERITREI IN ITALIA (CCDEI)

Fonte

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