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(13 Giugno 2015)
Andrea Palozzi
Nei giorni e nelle ore in cui il cardinal Bagnasco, a rafforzare i messaggi di papa Francesco invita a non soffiare sulla paura, ad usare compassione e misericordia, il “sedicente cattolico” Adriano Palozzi che fa?
Sparge per la città di Marino e per la Regione Lazio la velenosa puzza della paura e delle discriminazioni: con tutto l’odio e l’ignoranza che può! Infatti, a seguito di un episodio marginale, come tanti purtroppo, di un tentativo di furto notturno a S.Maria delle Mole, ai danni delle Poste; venuto a conoscenza che sono stati fermati dei rom; egli – il fascista Palozzi – subito tira l’equazione rom uguale immigrati stranieri!
Noi, non sappiamo se questi rom fermati, siano gli autori e se siano immigrati stranieri o italiani, ma non possiamo deciderlo noi (ovvero lui) solo per utilizzare un argomento per mettersi in mostra!
Mettersi in mostra perché? Perché, come quando c’è stata la devastazione di alloggi destinati ad immigrati in zona Paolina a Marino, tutto fa brodo per presentare la faccia di Palozzi “sceriffo fascista” novello garante della sicurezza. Perché la sostanza del messaggio da far passare è: “chissenefrega dei messaggi cristiani, a me interessa mostrarmi riferimento dei paurosi, rancorosi, che possano votarmi sindaco l’anno prossimo”.
Ma più semplicemente – anche se con la faccia di bronzo - Adriano Palozzi non potrebbe dire: cittadini, destra e giunta attuale di Marino, mi sono sbagliato a perseguire mire personali che mi hanno fatto arrivare in Regione usandovi come trampolino e fregandomene di dove vi saresti trovati ora. Ma, visto che è andata “a schifio” che ne dite di rivotarmi sindaco a primavera prossima?
Certo il rischio è che la destra e i cittadini lo mandino a farsi benedire ( per non dire peggio), ma almeno sarebbe sincero e non metterebbe benzina sull’odio leghista che sta già corrodendo fin troppo la possibilità di vivere civile nel Paese.
In conclusione, Adriano Palozzi rinunci alla istillazione di paure e odio, non si metta da vigliacco contro i deboli (rom e immigrati), ma si confronti contro i forti (i cittadini a cui chiedere consenso a cui rendere conto dei propri errori)!
Maurizio Aversa, segretario del Partito Comunista d’Italia, sezione di Marino
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