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MARINO, QUELLO CHE NON TI ASPETTI NEL PRESENTARE IL LIBRO DEL COMUNISTA UGO MORO

UNA SCIA CHE APRE PROSPETTIVE INEDITE

(14 Giugno 2015)

sezenricoberlinguer

In apertura di convegno, sabato 13 dalla Sala Lepanto di Palazzo Colonna in Marino, è stata manifestata solidarietà a Samantha Comizzoli, operatrice volontaria italiana che segue il rispetto dei diritti dei palestinesi nelle terre occupate dall’esercito israeliano. Forse per le sue denunce, Samantha, il 12 è stata arrestata in fermo amministrativo, cioè senza necessità, da parte di polizia ed esercito di giustificare il fermo con una accusa specifica.

Quindi, Maurizio Aversa ha indicato il motivo della presentazione del libro di Ugo Moro, “un compagno al lavoro”, ricordando che, a Marino, siamo in una situazione drammatica ed eccezionale a seguito dell’arresto del sindaco. In attesa di ospiti che avevano dato un cenno di possibile partecipazione, si è entrati nel merito letterario e politico del libro da parte di Francesco Valerio Della Croce, della segreteria PCdI di Roma. “Il lavoro di Ugo Moro – sostiene Della Croce – non scrive solo cosa recentemente sia stato della sinistra, del partito, della politica. Ma è, attualizzato, ciò che è ora della sinistra, del partito, della politica”. Il dirigente comunista sottolinea poi, come “sia ed è attuale, la scelta, la prosecuzione ideale, di valori e di proposta politica della togliattiana svolta di Salerno. Quando cioè è stato reso possibile, nel nostro Paese, l’esistenza originale di un Partito Comunista permeato e riferimento non solo della lotta di classe, ma anche della capacità di rappresentare masse e popolo attivando politica delle alleanze e riferimenti sociali certi”. A seguire, il contributo giunto dalla dottoressa Giulia Aversa, - specificatamente non militante e non iscritta a partiti -, ha sottolineato “come sia forte, veritiero e fonte di ispirazione, la rappresentazione di scelte di merito, e di scelte ideali, compiute in quanto ritenute comunemente “giuste” e non etichettate giuste o sbagliate a prescindere. Questa semplice verità – poi apprezzata proprio nell’intervento di Ugo Moro – rende possibile, e nel libro è presente – dice la giovane dottoressa – l’apertura a stagioni di politica fatta di cose concrete riconoscibili anche da giovani non impegnati politicamente: a cominciare dai diritti di uguaglianza e giustizia sociale per la scuola pubblica, per la sanità pubblica, per il lavoro e contro il precariato. Perché come è scritto citando Gramsci, i diritti non sono acquisiti una volta per tutte, ma vanno riconquistati ogni giorno”. Nel proprio contributo, Stefano Enderle, della sezione PCdI marinese, ha provocatoriamente invitato a leggere anche un altro “libro”: “la Costituzione della Repubblica italiana, che – evidenzia il dirigente locale comunista – ci offre uno spaccato vero di cosa sarebbe possibile con l’attuazione della Carta, e di cosa viene defraudato non rispettandola. Sia sul versante della salute, che del lavoro, sul versante degli ostacoli economici e sociali da rimuovere che, invece, erano in passato non affrontati, ed oggi, quasi dimenticati.”. Intanto, in sala sono giunti alcuni ospiti, sicuramente interessati ai contenuti del libro, ma che si aspettano siano attualizzati in “chiave locale”. Per questo il segretario Maurizio Aversa, ringraziando della presenza il presidente dell’Anpi, Nilo Rizzo; il coordinatore del nuovo soggetto politico Movimento Civiltà Democratica, Massimo Prinzi; e il capogruppo del PD in Consiglio comunale Emanuele Ciamberlano; aggiunge qualche notazione. “Delle accuse giudiziarie di Fabio Silvagni, non possiamo dire riferite alla persona, anzi umanamente ci si augura che nulla risulti. Invece – ricorda il segretario – riteniamo colpevole politicamente, per la timidezza dimostrata circa la presa di distanza dall’ingombrante e sempre più destro-fascista Palozzi. Abbiamo apprezzato, il tentativo di svolgere quel ruolo da “socialista-populista” che voleva dialogare per affrontare i problemi cittadini di cui si faceva portatore Fabio Silvagni. Abbiamo anche visto che, di fatto, ha bloccato cose faraoniche ed inenarrabili (cimitero, rifiuti, ecc) che Palozzi aveva impostato nella precedente sua guida del comune. Tuttavia, abbiamo giudicata troppo lenta, questa la vera colpa politica di Silvagni, la messa in campo di una propria autonomia politica. Annuncio pubblicamente, cosa ancora non nota (forse solo ai magistrati se hanno visionato i file del computer dell’ex sindaco) che noi come Direttivo avevamo inviato una bozza di accordo politico, non finalizzato al sostegno della maggioranza della quale ci ritenevamo e ci riteniamo avversari, ma alla collaborazione attiva per parte di settori amministrativi. Purtroppo, e spero non a causa di questo, Silvagni non ha avuto modo di rispondere nel merito. Nel senso che in un confronto personale aveva avuto parole di assenso, ma di scritto non ci è mai giunta risposta”. Ugo Moro, della segreteria nazionale del PCdI ed autore del libro presentato, ha voluto ringraziare sia Della Croce “per la puntuale rappresentazione del lavoro che appunto è uno strumento di lavoro. Strumento a disposizione non solo dei comunisti, ma della necessità concreta di unire la sinistra in Italia per svolgere ruoli di difesa attiva degli interessi dei più deboli”. Ha ringraziato anche Giulia Aversa, “capace di individuare, anche da giovane non politicamente impegnata, proprio il fulcro della verità gramsciana, così come la necessità di pretendere, da parte dei giovani, di voler vedere forze unite che pensano in modo simile, se non uguale, per garantire proprio quei diritti continuamente attaccati”. Ha quindi ringraziato Enderle per il forte richiamo alla attualità della Costituzione citando Calamandrei nel riproporre, alla maniera di Dante, l’importanza di chi cammina portando il lume che, mentre compie questo gesto non se ne giova molto, ma chi lo segue subito dopo, vede il cammino rischiarato. Dagli ospiti sono giunti, altrettanti qualificati ed inattesi contributi. Nilo Rizzo, oltre che ricordare le basi da cui ha origine la sinistra nel nostro Paese, sferza con decise parole di richiamo i dirigenti della sinistra e del centrosinistra, in particolare marinesi, affinchè si abbandonino gli atteggiamenti da steccato e da calco personalistico, perché il bene della città e della sinistra e dei suoi valori si compiono se si attiva una unità politica di comportamento. Massimo Prinzi, il presidente del Consorzio bibliotecario dei Castelli romani, qui in veste di coordinatore politico MCD, sottolinea che egli ha attraversato – prima di giungere a dar vita, proprio con Fabio Silvagni, questo nuovo movimento – un periodo lungo di crisi che l’ha allontanato da Forza Italia. Ritiene di non condividere parte dei giudizi politici espressi dal segretario PCdI, però tiene a precisare un paio di cose “per chi mi avesse chiesto, tempo addietro, di intervenire ad un convegno comunista, avrei risposto che non era nel mio dna. Oggi, anche con le cose qui rappresentate, resta più semplice ipotizzare di poter partire a scrivere regole condivise per favorire la città e i cittadini. Certo – ha sostenuto Prinzi – la situazione generale di degrado pone tutti alla stregua dell’abbandono d’ogni cosa, o alla ricerca di un possibile nuovo inizio”. Dal canto suo, nella conferma che viene dal libro che c’è più bisogno di politica oggi, Emanuele Ciamberlano è andato ancora più in là: “a me sembra rivoluzionario, per la situazione, a Marino, che il PCdI sia riuscito a mettere in serio confronto parti politiche non abituate a scoprire che ragionare insieme, sui temi della città, è possibile. Spero sia un inizio, mi spiace che altri non abbiano colto questa occasione. Del resto – continua Ciamberlano – constatare che una parte di forze della maggioranza, a volte, sono più lungimiranti e attente di quanto non siamo noi nelle nostre divisioni a sinistra e nel centrosinistra, ha ragione Rizzo, dobbiamo farne tesoro per non ripetere, ogni volta, gli stessi errori. Proprio perché siamo in questo frangente drammatico e proprio perché spetta a noi l’onere della novità politica.”. In chiusura dell’incontro ha trovato spazio anche l’intervento di una cittadina ottantaquattrenne di s.maria delle mole che ha inveito contro la scelta dello spostamento degli uffici della delegazione a Frattocchie.

Come era prevedibile, un libro è stata occasione per parlare e proporre politica. Ciò che non era atteso, che non ti aspetti ed è accaduto, invece, è l’individuazione di una scia pronta ad essere solcata per sperimentare confronto locale inedito.

PCdI Marino

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