">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

Storie

Storie

(17 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Ancora un libro di Giampaolo Pansa: "I vinti non dimenticano".

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Ora e sempre Resistenza)

Intervento di un partigiano jugoslavo il 25 aprile in Piazza a Firenze

(4 Maggio 2005)

Salve a tutti!

Ad un mio intervento nel lontano 1992 (lontano per i tragici eventi succedutisi) dal pubblico una persona irritata apostrofò: "La Jugoslavia non esiste più!".

Hanno fatto si scomparire la denominazione di Jugoslavia, ma siamo rimasti noi jugoslavi resistenti e combattenti! Dunque si può parlare di "ex jugoslavi" malgrado esistiamo?! Anche i curdi sono senza patria ma non si dichiarano ex curdi!

Mi trovo qui con voi oggi a celebrare il 60-esimo anniversario di Liberazione, ricordando la Resistenza di allora ma anche ricordando i popoli che tuttora lottano per la propria libertà.

Di resistenza anche contro il revisionismo storico, auspicando sempre l'unità di azione nel movimento comunista operaio in cui ha mancato la cosiddetta sinistra, ma ahimé anche il (i) Partito comunista!

D'altronde cosa si può aspettare da un Segretario del partito che nei suoi comizi nomina più il papa che Marx?!

In Italia a causa del revisionismo storico e dello spostamento a destra di tutto il quadro politico e culturale negli ultimi anni si è cercato di sminuire il significato della lotta partigiana e di far dimenticare i fondamenti antifascisti della Repubblica.

Ma esite in Italia anche una rimozione ben più profonda e che risale subito dopo la liberazione. E la rimozione del carattere internazionale ed internazionalista della resistenza partigiana.

Voglio ricordare che la Jugoslavia è il paese dove più massiccia ed eroica è stata la partecipazione popolare alla lotta antifascista e antinazista.

Anche partigiani italiani hanno combattuto in Jugoslavia, come i partigiani jugoslavi in Italia, sopratutto tra Umbria, Marche ed Abruzzo.

Il nord est italiano è stato liberato con il contributo essenziale dell'esercito partigiano jugoslavo e, ad esempio, Trieste dal IX corpus.

Queste verità storiche non possono essere contraddette nemmeno dalla peggiore propaganda revisionista quale quella scatenatasi negli ultimi anni su questioni quali le "foibe", Porzus, con "cuori nel pozzo", etc. Sono felice di vedere in questa piazza, oggi, tanti giovani. E da questa piazza abbiamo il dovere di trasmettere ai giovani i sani ideali della guerra di liberazione, della convivenza tra i popoli, l'uguaglianza...

Per tutti questi motivi organizzeremmo a Roma, il 7 e 8 maggio prossimo, un'iniziativa "Partigiani", alla quale saranno proiettati alcuni film, documentari ed alla quale abbiamo invitato a parlare combattenti e figli di combattenti dall' Italia, Jugoslavia, Albania.. Lasciatemi ancora qualche minuto per ricordare la Jugoslavia. In questi giorni ricorre il VI anniversario della barbara aggressione NATO. 78 giorni di bombardamenti dei dieci stati più potenti nel mondo contro la piccola Jugoslavia ("pardon", Serbia)!

La Jugoslavia, che fù un esempio di covivenza, di pace, che poteva essere da esempio per l'Europa unita.

Quasi per cinque decenni in Jugoslavia abbiamo vissuto nel socialismo che aveva decine di difetti ma migliaia di pregi. La Jugoslavia è stata smembrata. Tutte le ex repubbliche jugoslave sono spinte in un capitalismo selvaggio che ha migliaia di difetti e nessun pregio! Nel socialismo era grantito il lavoro (una delle principali conquiste operaie) e tutti lavoravano. Ora la maggior parte della popolazione non ha lavoro, ne soldi. E non ci saranno fintantoché al potere saranno governi borghesi imposti con le armi e i dollari NATO, coi quali si comprano i leccapiedi ed i vili. Tutte le Repubbliche jugoslave si trovano ora occupate, economicamente e militarmente. Con l'azione comune tra il governo vassallo e degli stati NATO, anche il nome della Jugoslavia federativa (costituita dalla Serbia e Montenegro), ha cessato di esistere. Sistematicamente e con l'inganno stanno dividendo la Serbia e il Montenegro (e ancora non si fermeranno).

Noi jugoslavi resistiamo, con l'auspicio di "un ritorno alla fratellanza e all'unione (almeno quella possibile) dei popoli jugoslavi. Il loro cammino comune verso la democrazia, come è stato varie volte nella loro storia, è la via della salvezza, la pace duratura su quella terra. Ogni altro tentativo serve a nulla!" (Antonio Jerkov in "Balcanica", rivista di politica e cultura)

Perciò la vecchia esclamazione è più che mai attuale (maggari un pò aggiornata), "Morte all'imperialismo (che sempre fascismo è) e libertà ai popoli!"

Ivan per il CNJ

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Ora e sempre Resistenza»

Ultime notizie dell'autore «Coordinamento nazionale per la Jugoslavia»

10604