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Se non le donne, chi?

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(11 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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    Sfratti: nei dati del 2014 il fallimento delle politiche abitative del Governo

    (18 Giugno 2015)

    PER GLI SFRATTI LA CRISI NON E’ FINITA, ANZI PEGGIORA ULTERIORMENTE. NEL 2014 E’ NUOVO RECORD NEGATIVO DI SENTENZE. NUOVO BALZO DELLA MOROSITA’ INCOLPEVOLE. E’ IL FALLIMENTO ANNUNCIATO DELLE POLITICHE DEL GOVERNO E L'INCAPACITA' DA PARTE DI COMUNI E PREFETTI NELL'AFFRONTARE LA QUESTIONE SFRATTI.

    unioneinquilini

    “Per il diritto alla casa, la crisi non è finita, anzi peggiora ulteriormente. Sono stati pubblicati dall’Ufficio di Statistica i nuovi dati relativi all’andamento degli sfratti in Italia nel corso dell'intero anno 2014.
    I dati sono ancora più agghiaccianti rispetto a quelli del 2013: i provvedimenti di rilascio nel 2014 sono stati 77.278 (+ 5% rispetto al 2013 e nuovo picco negativo), di cui 69.015 per morosità (89,30% del totale)
    Sempre nel 2014, le richieste di esecuzione con l’Ufficiale Giudiziario sono state 150.076 (più 14,6% rispetto al 2013) e le esecuzioni forzate sono arrivate a 36.083 (+ 13,5%).
    In sostanza, nel 2014 ci sono stati, per ciascun giorno lavorativo, 682 accessi dell’Ufficiale Giudiziario e 164 sfratti con l’intervento della forza pubblica.
    Questi dati mostrano tutta intera la loro crudezza se raffrontati rispetto alla sequenza degli ultimi anni.
    - dal 2008 al 2014 il numero degli sfratti emessi è passato da 43.869 a 77.278 (+ 47,8%);
    - le esecuzioni con la forza pubblica sono passate da 22.278 nel 2006 a 36.083 nel 2014 (+62%);
    - il rapporto tra i provvedimento degli sfratti emessi e il numero delle famiglie residenti in Italia (tutte le famiglie, comprese quelle in proprietà) è passato da 1 sfratto ogni 515 famiglie nel 2005 a 1 sfratto ogni 334 famiglie nel 2014.
    - Al primo posto nel rapporto tra sentenze di sfratto e famiglie residenti nel 2014 si colloca Barletta-Andria-Trani (uno sfratto ogni 133 famiglie), seguono Prato (1/151), Savona (1/165), Asti (1/172), Monza e della Brianza (1/192) e Bari con uno sfratto ogni 196 famiglie. Altro che grandi aree urbane!
    La questione sfratti è ormai diventato un problema nazionale che travalica i confini delle grandi aree metropolitane: l’incremento più forte negli sfratti emessi nel 2014 si registra in regioni come il Molise, la Puglia, le Marche, il Trentino, la Sardegna, pur rimanendo la Lombardia e il Lazio le regioni con il maggior numero di sentenze emesse.
    E’ il fallimento delle politiche abitative del governo e delle false promesse del cosiddetto piano casa Lupi; è il risultato disastroso delle politiche di privatizzazione e svendita del patrimonio pubblico e di liberalizzazione dei canoni privati, ma è anche il segnale dell'insufficienza e dell'incapacità da parte di Comuni, Regioni e Prefetti nell'affrontare la questione strutturale degli sfratti, che non è più da molti anni una "emergenza abitativa".
    Serve: 1) una nuova politica abitativa: incrementare l’offerta pubblica di abitazioni sociali in Italia attraverso il recupero a fini abitativi dell’enorme patrimonio pubblico abbandonato, in disuso o in dismissione da destinare al passaggio da casa a casa per sfrattati e alle 700.000 famiglie collocate nelle graduatorie comunali; 2) una vera ed efficace sospensione degli sfratti; 3) una decisa e congrua riduzione dei valori degli affitti; 4) l'abbandono di politiche di zerbinaggio nei confronti della speculazione e della rendita immobiliare”
    L'Unione Inquilini già da oggi annuncia una mobilitazione generale e nazionale per il 10 ottobre in occasione della IV Giornata Nazionale Sfratti Zero

    MASSIMO PASQUINI, SEGRETARIO NAZIONALE UNIONE INQUILINI

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