Stato e istituzioni :: Dove va il centrosinistra?

Solidarietà al Consigliere Comunale di Bologna Valerio Monteventi

Comunicazione di inizio seduta - Consiglio Comunale di Casalecchio di reno

(2 Maggio 2005)

Volevo esprimere dai banchi di questo Consiglio Comunale la mia solidarietà al Compagno, e collega consiliare a Bologna, Valerio Monteventi. Una solidarietà che significa essere sulla sua stessa lungjhezza d’onda relativamente allo sdegno che ha provato nei confronti dell’azione intrapresa dal Comune di Bologna nella giornata di ieri ai danni di un nucleo familiare di rom di 11 persone.

Concordo con lui quando dice che non si trattano così le persone soprattutto quando sono in atto delle trattative che vedevano coinvolto in prima persona anche Don Benzi.

Ciò che è successo ieri a Bologna è sintomatico di una situazione che continua a venire avanti imperterrita a cui non si danno risposte se non quelle banali e senza senso di fronte ai drammi della vita, di “ripristinare la legalità”. Colgo l’occasione per fare un plauso al nostro Sindaco, non ho avuto modo di farlo prima, quando sulla vicenda dei Rumeni del Ferrhotel portò come esempio ciò che il nostro comune fece a suo tempo con i profughi Bosniaci, un esempio che sarebbe da seguire mentre qui, nella civile Provincia di Bologna, si stanno facendo largo i mostri della “legalità senza pietà” tanto cari ai leghisti come Borghezio e alla faccia di tutti i cattolici.

Credo che da parte di tutti gli amministratori della nostra Provincia debba esserci una presa di posizione ed una strategia sulla situazione che si sta delinenando a riguardo dell’emergenza umana evidenziata da questi migranti ed iniziare ad affrontare queste problematiche prima che non bastino più le ruspe a eliminare le piccole favelas che crescono lungo il Reno. Sottolinenando che non è una questione di numeri di ruspe ma di dignità da dare a degli esseri umani.

Mi sento vicino alla rabbia ed alla delusione di Valerio Monteventi di fronte a questi soprusi perpetrati a chi è realmente povero e vive ora come i nostri sfollati vivevano nei rifugi 60 anni fa.

28 Aprile 2005

Grazie dell’attenzione

Odorici Marco