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GRECIA: MISERIA, UMILIAZIONE E SCHIAVITÙ
IMPOSTE DALL’IMPERIALISMO
LA SOCIALDEMOCRAZIA NON E’ UN’ALTERNATIVA

(16 Luglio 2015)

merkelraus

Miseria, umiliazione, schiavitù economica e politica: questo è ciò che il popolo greco deve attendersi dal nuovo accordo di «salvataggio» imposto dall'abusivo Eurogruppo dominato dalla Germania e firmato da Tsipras.
E' un accordo-capestro, peggiore di quello bocciato dal referendum popolare, scaturito da ricatti, minacce e asfissia finanziaria. Contiene pesantissime misure neoliberiste e di austerità; rappresenta una brutale punizione imposta dall’oligarchia finanziaria a un popolo che ha avuto il coraggio di opporsi alla sua infame politica.
E’ un accordo per la stabilità dell’euro e della borghesia, che sarà pagato con le lacrime e il sangue della classe operaia e delle masse popolari. Non farà uscire la Grecia dalla crisi, ma l’approfondirà.
Col nuovo «memorandum» la Troika ritorna in forze sul suolo greco, dove controllerà direttamente i provvedimenti di qualsiasi governo sarà formato. Proseguiranno i licenziamenti, i tagli alle pensioni, la svendita delle ricchezze del paese al capitale finanziario. Tra i responsabili di questa barbarie vi è anche il governo Renzi, che ha appoggiato la politica neocolonialista dell’Eurogruppo.
La vicenda dimostra la natura predatoria e antidemocratica dell’irriformabile UE, la realtà disumana del capitalismo e dell'imperialismo, così come il ruolo controrivoluzionario della socialdemocrazia.
La conduzione della trattativa da parte di Tsipras è stata un intreccio indissolubile di insipienza politica, opportunismo e cedimenti.
La sua conclusione - una resa incondizionata - è la negazione della volontà espressa dal popolo greco. Con il mancato rispetto del NO al referendum Tsipras ha aiutato il capitale finanziario a proseguire la sua offensiva contro le condizioni di vita delle masse lavoratrici.
L’eclettica Syriza si è spaccata sotto la duplice pressione dell'imperialismo, dall'alto, e delle masse popolari, dal basso. Per far approvare la manovra il primo ministro greco ha accettato i voti dei partiti della corrotta destra borghese, che hanno portato la Grecia alla miseria.
In Grecia, come altrove, la socialdemocrazia di destra e «radicale» mostra ancora una volta la sua funzione di sostegno sociale della dittatura della borghesia. Non è, e non potrà mai essere, l’alternativa di potere a cui aspirano la classe operaia e le masse popolari.
La lotta contro i piani di austerità e la dipendenza dall’imperialismo non si ferma. Lo sciopero generale di ieri ha visto massicce adesioni dei lavoratori pubblici, dei trasporti, gli edili, etc. Continuiamo a esprimere solidarietà con gli operai e le masse popolari greche!
Dall'amara lezione da questi mesi e giorni la parte più avanzata del proletariato greco dovrà imparare a liberarsi da ogni illusione sulla socialdemocrazia, dando sempre più la sua fiducia politica ai comunisti, ai coerenti marxisti-leninisti, preparando e organizzando le masse a grandi battaglie.
Solo uscendo dall'euro, dall'Unione Europea e dalla NATO, solo ripudiando il debito illegittimo la Grecia potrà risorgere. Ci vuole la lotta di classe rivoluzionaria: non c'è altra via per il popolo greco, così come per quello italiano.
16 luglio 2014

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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