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(27 Marzo 2011) Enzo Apicella
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Fincantieri incassa dai lavoratori la rendita del blocco produttivo a Panzano

(17 Luglio 2015)

Come Partito comunista dei lavoratori (PCL) siamo al fianco di tutti quei cantierini che hanno manifestato la propria rabbia contro l’accordo siglato sulla retribuzione dei giorni del blocco produttivo. Fiscalizzazione del pagamento dei salari dei dipendenti diretti, cancellazione di ferie e permessi risparmiati dai lavoratori, nessuna retribuzione prevista per la forza-lavoro dell’appalto, guadagno di uno strumento giuridico che regala sanatorie anticipate all’arbitraria movimentazione degli scarti di produzione.
Ecco il consuntivo della rendita di posizione incassata dalla dirigenza Fincantieri a seguito del blocco produttivo che essa stessa ha favorito quando ha scelto di rimanere inerme a fronte di due pronunciamenti “amichevoli” del Gip di Gorizia.
La passeggiata del capo di Confindustria Squinzi presso lo stabilimento di Panzano ha suggellato la raccolta del bottino. Squinzi ha urlato di aver visto il fantasma del Caso-Ilva a Panzano e il governo Renzi, governo dei padroni e dei banchieri, prontamente ha risposto da un lato con un decreto legge che facilita nazionalmente ancora di più il lavoro delle ecomafie e degli avvelenatori e dall’altro con l’imposizione ai lavoratori del pagamento del fermo attività.
E’ il risultato del fronte unito capitalista Fincantieri-Confindustria-Governo. A Panzano però non c’è mai stato un Caso-Ilva.
A Panzano la partita è un’altra, e riguarda la vertenza con i sindacati. Fincantieri ottiene che i giorni del blocco produttivo siano remunerati con le ferie risparmiate dai lavoratori, mentre per chi è a corto di questa riserva ci pensa la Regione con il fondo della Cig in deroga previsto per la crisi delle PMI. Per le maestranze dell’appalto il nulla. Si conferma quindi la visione della dirigenza aziendale di mantenere l’appalto, sul quale punterà l’allargamento della produzione, in una situazione declassata e deregolata come volano strategico dell’estrazione di valore aggiunto. E proprio la scorsa settimana un operaio dell’appalto ha avuto il piede schiacciato da un montacarichi.
Le RSU Fiom-Fim-Uilm hanno sottoscritto questo accordo senza mandato. E per la Fiom si tratta di una condotta che smentisce le dichiarazioni dello stesso segretario regionale Cgil il quale sosteneva che fosse Fincantieri a farsi carico dei pagamenti. Il fatto è che le RSU si sono viste isolate in una situazione generale di confronto vertenziale che vede Fincantieri in posizione aggressiva forte del fronte unito con il potere finanziario ed il governo, mentre le RSU sono persino prive del coordinamento delegati del Gruppo.
Il PCL ritiene necessario il rilancio di una strategia vertenziale unitaria tra la classe lavoratrice di tutto il Gruppo, come urgente deve essere la convocazione dell’assemblea per spiegare i termini dell’accordo e lo stato relazione con l’azienda in vista delle scadenze vertenziali.
Da una vicenda specifica si impone ancora una volta l’urgenza generale di un movimento per un governo dei lavoratori, in grado di contrastare il quadro politico monolitico dell’oligarchia capitalista strutturato sul duopolio centrosinistra-centrodestra (e dei populismi borghesi di Grillo e Salvini) che soffoca le condizioni e le istanze del mondo del lavoro e della tenuta sociale nel complesso. E’ questo polo autonomo della classe lavoratrice l’asse direzionale lungo il quale si muove il PCL.

Sezione territoriale isontina PCL

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