">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Siria

Siria

(16 Agosto 2012) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

  • Domenica 21 aprile festa di Primavera a Mola
    Nel pomeriggio Assemblea di Legambiente Arcipelago Toscano
    (18 Aprile 2024)
  • costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

    SITI WEB
    (Imperialismo e guerra)

    Guerre di religione o di mistificazione?

    (28 Luglio 2015)

    siriaalnusra

    “Le classi oppresse potevano sopportare la loro miseria solo fintanto che furono cristiane”, scrive Max Stirner, e Marx ed Engels obiettano: “Se mai erano cristiani fintanto che sopportavano la loro miseria”. (1) Per l’osservatore frettoloso, è un puro gioco di parole, in realtà si tratta di una contrapposizione tra idealismo e materialismo. Stirner resta impigliato nel pensiero teologico e vede ancora la religione come elemento determinante nella storia. Per lui sono i fantasmi della religione che costringono l’uomo alla schiavitù. Marx, invece, aveva scritto: “Questo stato, questa società, producono la religione, una coscienza capovolta, proprio perché sono un mondo capovolto”(2)
    Ciò che rendeva potentissima la chiesa nel Medioevo non era il mistero eucaristico e neppure la protezione della Madonna, ma le proprietà terriere che si estendevano in gran parte d’Europa. Attraverso le confessioni, aveva una rete di informazioni paragonabile alla NSA di Obama. Chi criticava questa accumulazione immane di ricchezza rischiava il rogo. Attraverso l’Inquisizione, poteva rendere grandi servizi ai re, che non avevano ancora un sistema fiscale efficiente per scorticare la popolazione, e potevano incamerare i beni delle persone facoltose dichiarate eretiche. L’onnipotenza di Dio in cielo era un pallido riflesso dell’onnipotenza economica, sociale, politica, militare della chiesa.
    Oggi, dopo la critica illuministica e quella marxista, volgarissimi politici di entrambe le sponde dell’Atlantico e i loro reggicoda della stampa e della TV, ci vengono a riproporre crociate contro l’Islam.
    Se è possibile che almeno una parte dei protagonisti delle guerre del seicento o del settecento credesse effettivamente di combattere per la religione, oggi è fin troppo evidente che il drappo rosso della guerra per Allah è agitato delle potenze imperialistiche, a cominciare dal governo di Washington, e dalla CIA, la madre di tutti i terrorismi islamici. Ma più che verso gli arabi, l’inganno è rivolto verso gli europei e gli americani. Gli arabi spesso conoscono chi c’è dietro, e sanno che la macelleria che li minaccia nasconde ben precisi e sporchi interessi legati al petrolio, al gas, agli oleodotti, ecc. L’europeo e l’americano medio, frastornati da media tanto mistificatori da credere talvolta alle stesse assurdità che diffondono, non si accorgono che i presunti fanatici incappucciati parlano fluentemente l’inglese di Londra o di Boston, al dito hanno la vera d’oro come i mariti d’occidente, o portano incredibili tatuaggi come quelli trovati su un cadavere di un jihadista. Pochi, in occidente, ricordano che Maometto, per combattere l’idolatria, aveva proibito la raffigurazione della figura umana, mentre questi presunti musulmani, a cominciare dal re saudita fino al più truce dei guerrieri, si fanno fotografare più spesso di una divetta del cinema.
    Ma questa delle guerre di religione non è la sola mistificazione. C’è la presunta contrapposizione democrazia totalitarismo, in cui la parte dei democratici è recitata degli Stati Uniti, mentre l’avversario chiunque sia, è Hitler redivivo. Questo copione idiota è completamente usurato, nondimeno c’è sempre qualcuno che ci casca. Eppure, se c’è uno stato totalitario, è proprio quello di Washington, che considera legge internazionale la propria volontà, commina multe gigantesche a imprese estere che non seguono alla lettera le sue indicazioni in materie di sanzioni, e se qualcuno dà fastidio, lo dichiara terrorista e lo annienta con un drone.
    Un altro inganno è quello del presunto laicismo. Prendiamo Hollande, primo ministro dello stato che ha la maggiore tradizione laica. E’ impelagato fino al collo nel rifornimento di armi a quelli che sfacciatamente si continua a chiamare ribelli moderati, pur sapendo che c’è una porta girevole, per cui, cambiatisi d’abito, questi stessi moderati si ripresentano in veste ISIS o qaedista.
    Non ci soffermiamo sul presidente italiano Renzi, in pellegrinaggio in Israele, per venerare san Netanyahu.
    Davide Malacaria ha intervistato il vescovo di Aleppo, padre Georges Abou Khazen. Siamo maggiorenni (fin troppo!) e vaccinati, e sappiamo bene che un vescovo non può dire tutta la verità, ma dall’intervista risulta che i giornalisti della stampa cosiddetta indipendente sono molto più preti di lui.
    “«Anzitutto occorre fermare i finanziamenti e il flusso di armi verso questi miliziani: hanno armi sofisticatissime, chi gliele dà?». Gli diciamo che sui giornali italiani scrivono che questi armamenti sono stati saccheggiati dall’Isis all’esercito iracheno. Sorride ironico: vero in parte, spiega, e in parte no. «Poi bisogna smettere di comprare il petrolio dall’Isis», continua. Anche qui accenniamo a quanto riferiscono i giornali, secondo i quali sarebbe venduto ad Assad e agli iracheni. Sorride di nuovo: «Lo comprano le grandi compagnie petrolifere, a dieci dollari al barile invece che a cento…», afferma con sicurezza, come di cosa che in Siria sanno anche i sassi.”
    “ Lo incalziamo, spiegando che in Occidente si pensa che siamo di fronte a una guerra tra islam e cristianesimo. Non è così, ripete: gli jihadisti ammazzano anche gli islamici che non la pensano come loro, buttano giù le loro moschee.”
    "Gli Stati Uniti, oltre a programmare l’intervento militare, hanno deciso di armare i ribelli moderati siriani. Chiediamo a monsignore cosa ne pensa di questa decisione. «Moderati? E quali sono? Ce lo dicano, noi in Siria non ne vediamo. Tutto il mondo ora parla dell’Isis, ma tutti i gruppi armati che stanno insanguinando la Siria fanno barbarie simili a quelle dell’Isis. Un tempo c’erano anche siriani tra i cosiddetti ribelli, ma oggi l’80% di questi sono stranieri. Non ci sono moderati in Siria. Tra l’altro lo stesso Obama ha detto solo un mese fa che parlare di ribelli moderati in Siria è solo “fantasia”… non ne verrà nulla di buono da questa decisione. Sono armi che vanno in mano a terroristi, ad Al Qaeda»."
    (3)
    Come si può ricavare dalle sue parole, la popolazione siriana ha capito molto bene che non si tratta di guerra di religione, e, a differenza della retrograda opinione pubblica occidentale, sa chi sta dietro a questi presunti estremisti religioni, in realtà quasi sempre mercenari, o perlomeno avventurieri.


    Note
    1 Karl Marx- Friedrich Engels, “ L’Ideologia tedesca“, III, San Max, 6, I Liberi, B Il comunismo.
    2) Karl Marx, “Per la critica del diritto di Hegel”, “Introduzione”.
    3) Davide Malacaria, Il vescovo di Aleppo: l’intervento armato contro l’Isis porterà altro caos, Piccole Note, 22 settembre 2014.

    Michele Basso

    Fonte

    Condividi questo articolo su Facebook

    Condividi

     

    Ultime notizie del dossier «Siria, guerra civile e scontro tra potenze»

    Ultime notizie dell'autore «Michele Basso (Savona)»

    7949