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Uno dei due ha la dentiera

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(30 Luglio 2012) Enzo Apicella

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(Il saccheggio del territorio)

Padova, quartiere San Carlo. Scelte urbanistiche e qualità della vita

(4 Marzo 2005)

Il progetto Gregotti per San Carlo è datato.
Risale ad una ventina d'anni fa e proprio gli anni '70 ed '80 sono stati nefasti per l'architettura italiana, che voleva farsi interprete - con molti anni di ritardo rispetto a altre nazioni europee - dell'ideologia modernista della "città-fabbrica" e dell'abitazione come "macchina per abitare".

Probabilmente lo stesso Gregotti non si sognerebbe oggi di riproporre per San Carlo quel vecchio progetto così squadrato nell'impostazione urbanistica e rigido nelle forme architettoniche, così avulso dal contesto urbano ed estraneo alla storia del quartiere: incapace persino di definire un disegno credibile di piazza quale potenziale centro di incontro e di vita sociale per gli abitanti, oggi così necessaria in quel quartiere senz'anima!

Se riteniamo utile realizzare un intervento urbanistico che crei una "centralità" e che fornisca identità e qualità della vita all'Arcella e se ci rendiamo conto che senza coinvolgere nel progetto i privati proprietari di parte delle aree non sarebbe possibile recuperare le risorse finanziarie per farlo, riteniamo altresì necessario che l'intervento sia di eccezionale qualità urbana ed architettonica e che il programma venga messo a punto attraverso un reale processo partecipativo. E noi abbiamo imparato a distinguere tra consultazione e possibilità di indirizzo delle scelte.

Si afferma che l'entrata in vigore il 28 febbraio della nuova legge urbanistica impone una decisione immediata e che il progetto potrà essere migliorato successivamente, anche se sottolineiamo che il planivolumetrico una volta approvato definisce vincoli molto stretti per la progettazione esecutiva.

E' giustificata tutta questa fretta per l'approvazione di un progetto che cambierà il volto di una parte importante della nostra città; di un progetto che dovrebbe conferire elevata qualità urbana ed identità a tutto il comparto nord di Padova, ma che potrebbe anche - se non profondamente mutato - peggiorarne l'immagine e le condizioni di vivibilità per sempre? Non sono forse individuabili in questa fase percorsi diversi, anche prendendo spunto da quanto avviene in altre città, che rendano ugualmente possibile un intervento nell'area?

Riteniamo comunque vincolante che già da ora vengano individuati sia i parametri di massima qualitativi, oltre che quantitativi, sia il percorso da seguire per l'elaborazione di un vero e proprio progetto di riqualificazione urbana.

Parametri qualitativi imprescindibili per noi sono:

- la messa in opera di un vero e proprio progetto di "città solidale" dove si evidenzi un'idea nuova di spazi pubblici, di socialità. Una Piazza - agorà, non "una pausa tra un consumo e l'altro". Un progetto che valorizzi le sinergie migliori della città per costruire un posto accogliente che rimandi a un'idea di città sicura, aperta, non l'ennesima bruttura urbanistica che si riverbera nello squallore che genera non solo estetico, ma di degrado oggettivo della qualità della vita circostante.

- studi sulla sostenibilità urbanistica e ambientale dell'intervento, finalizzati a stabilire le eventuali misure complementari da adottare (in primo luogo, piano della mobilità esteso a tutto il quartiere);

- percorso partecipativo, che coinvolga la popolazione del quartiere, realtà associative, ecc., per l'individuazione delle funzioni da inserire prioritariamente nei nuovi stabili e degli spazi: per esempio luoghi per le culture, luoghi e azioni propulsive della sensibilità ambientale, del consumo etico, della solidarietà, della tutela della salute, ecc.

- possibilità di utilizzo delle volumetrie ricadenti sulle aree pubbliche per l'attivazione dei meccanismi compensativi relativi a proprietari di altre aree urbane da destinare alla formazione dei parchi e del sistema del verde;

- esecuzione unitaria e contemporanea di tutte le opere programmate, sia sulla aree private che su quelle pubbliche. - edifici costruiti rispettando le indicazioni di energia rinnovabile, di sostenibilità, di minor inquinamento.

Se così fosse, almeno si comincerebbe a vedere realizzata un'idea di città che ha a cuore i cittadini e la loro qualità della vita e non solo il profitto. E noi, caro Sindaco, abbiamo fiducia che Lei vorrà farsi garante proprio di una politica di questo tipo.

Marina Bastianello, Renato Bassignano, Loris Cervato, Silvano Cogo, Lucio Passi, Paolo Pastore, Danilo Polato

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