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Ventiquattro ore senza di noi

Ventiquattro ore senza di noi

(1 Marzo 2010) Enzo Apicella
Sciopero generale dei lavoratori migranti

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    CONTROCORRENTE. I MARXISTI RIVOLUZIONARI MARCIANO IN MODO OSTINATO IN DIREZIONE CONTRARIA AL VENTO RAZZISTA CHE VIENE DA DESTRA E PENETRA OVUNQUE

    (13 Agosto 2015)

    guevaraindignazione

    Mi trovo a scrivere questo articolo dopo aver avuto scambi più o meno vivaci con diversi compagni, o ex tali, relativamente alla questione immigrazione.

    Registro un analfabetismo politico - culturale di ritorno spaventoso. Le categorie elementari del marxismo perdute, gli ideali comunisti dimenticati, penetrati da un “realismo penta stellato”, la cui rotta è quella di una navigazione a vista che cancella le ragioni di un secolo di lotte operaie:

    “Proletari di tutto il mondo unitevi”.

    “Siate sempre capaci di sentire nel più profondo, qualunque ingiustizia commessa contro chiunque, in qualunque parte del mondo”.

    “Nostra Patria è il Mondo intero, nostra Legge la Libertà”.

    Tutto dimenticato, nel senso che si può assistere al controsenso di sentire compagni usare questi pensieri come frasi fatte mentre nel contempo invocano rimpatri contro i migranti che fuggono dalla fame; che non è molto diverso dal Salvini che canta Bella ciao e scende in piazza con Casa Paund.

    I comunisti dopo Marx sono marxisti, il che sta a significare che lo strumento di lettura della società, non può essere che l’analisi concreta della realtà concreta ( il materialismo storico), e la prospettiva politica, quella di una società di uguali e liberi dallo Stato e dai Confini.

    Il mondo è pieno di contraddizioni, ma non abbiamo disimparato che ci sono contraddizioni principali e contraddizioni secondarie. Sulla questione immigrazione la contraddizione principale è quella tra proletari del terzo mondo che fuggono dalla fame e dalla guerra e paesi capitalisti ( e imperialisti) che si chiudono a difesa dei propri privilegi e ricchezze.

    Poi certo che ci sono altre contraddizioni , con i “professionisti del dolore”, con le gerarchie ecclesiastiche, con le “cooperative” di regime, con i padroni che sfruttano gli immigrati che scappano dalla morte in mare.

    Ma usare queste contraddizioni per trovare il pertugio dal quale fare passare il vento razzista che soffia forte dall’estrema destra e realizzare l’obiettivo di cacciare gli immigrati (“rimandiamoli a casa loro”, a morire, gridano i razzisti) confondendo la realtà delle cose, invertendo la verità dei fatti, è contribuire alla riuscita dell’operazione politica reazionaria, razzista, della destra nazionalista e imperialista, a cui si accodano le forze populiste come i 5 stelle (per qualche voto in più)

    La battaglia dei comunisti è di stare dalla parte del proletariato mondiale, dalla parte degli immigrati nostri fratelli, cittadini del mondo, di fare fronte sulla questione immigrazione con tutti quelli che ci stanno, comunisti, anarchici, cristiani, democratici.

    La Resistenza oggi passa anche attraverso questa battaglia di civiltà e di libertà: unire i proletari di tutto il mondo in nome dell’uguaglianza di tutti gli uomini.

    Aurelio Fabiani
    CASA ROSSA Spoleto

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