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(15 Agosto 2012) Enzo Apicella

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RESISTERE ALL’ONDATA REAZIONARIA! COSTRUIAMO UNA MOBILITAZIONE AMPIA ATTRAVERSO CAMPAGNE CONTROCORRENTE AL PENSIERO DOMINANTE.

NO AL RAZZISMO / SI AL LAVORO E AI DIRITTI DEI LAVORATORI / NO ALLE GUERRE DELL’IMPERIALISMO. NON E’ UNA PROPOSTA DI ALLEANZA POLITICA E’ L’INVITO A COSTRUIRE COMITATI DI BASE UNITARI DI LOTTA.

(13 Agosto 2015)

Oggi nel mondo più di ieri dominano le forze del capitalismo finanziario, nell’occidente europeo in crisi che non riesce a tenere il passo dei paesi asiatici e del continente americano, si consolida un nuovo ordine europeo dominato dalla Germania, mentre le alternative più forti hanno il segno reazionario di un nuovo nazionalismo (strapaesano) con forti tinte razziste e nuove forme di populismo, ambiguo come tutti i populismi.

In queste condizioni le forze della rivoluzione sociale sono deboli e non riescono anche e soprattutto per proprie colpe, ad assolvere al proprio compito storico.

I mali di sempre affliggono le organizzazioni comuniste, leaderismo, dogmatismo, settarismo, opportunismo, i vizi che tornano nelle fasi di debolezza tra noi comunisti, sono le forme con cui il pensiero piccolo borghese si insinua alla testa del nostro agire politico. Risultato ? frammentazione: “una massa di generali senza esercito” con la conseguente incapacità di incidere nelle dinamiche sociali e nello scontro di classe.

Alla luce di questa fase e di queste difficoltà della direzione politica la modalità del conflitto di classe non può avere altre forme che quelle della Resistenza.

Resistere oggi per vincere domani.

La Resistenza crea “Zone liberate”, “Potere operaio”, nei luoghi e nelle situazioni dove essa è attiva e abbastanza forte.

Quando occupa la casa chi non ce l’ha, si crea una “zona liberata”,; “una fabbrica occupata autogestita” è “Potere operaio”; Resistenza è anche impedire ai governi ( i comitati d’affari del capitalismo) di promuovere lavori che realizzano gli interessi della Grande Borghesia o leggi che organizzano la società in modo favorevole a quegli stessi interessi.

Esempi di ciò sono la TAV o gli F 35 da un lato, il Jobs Act e la Riforma della scuola dall’altro. Contro queste decisioni, sono nati Movimenti e Comitati Popolari. I Comunisti e gli Anticapitalisti devono partecipare, sulle proprie posizioni, a queste lotte popolari, uscendo dalla “stanza della verità”, nella quale si parla solo con se stessi, cioè non si fa iniziativa politica ma si dice “messa”.

D’altronde nella nostra realtà territoriale spoletina, nel XXI secolo ci sono state lotte importanti che hanno visto una grande partecipazione popolare. Nel 2002 la lotta contro la Centrale a Biomasse a Santo Chiodo, nel 2007 quella contro l’Ecomostro, nel 2013 contro la chiusura della Ex Pozzi.

In tutte queste situazioni, gli anticapitalisti, comunisti e anarchici, sono stati in prima fila, nel tentativo di conquistare la direzione della lotta, riuscendoci in misura significativa.

In tutti questi casi ricorrono tre elementi fondamentali 1) Caratteristiche Resistenziali della lotta 2) partecipazione popolare 3) internità nella lotta di avanguardie proletarie coscienti con chiara capacità di direzione politica

Non ci siamo tirati indietro perché nel corteo per la Pozzi c’era “il padrone della coop con la tessera PD che mi ha denunciato” o il Vice Presidente della Regione, o immancabilmente nelle manifestazioni ambientaliste, le Destre,sempre presenti nel tentativo di egemonizzare a loro volta i movimenti popolari.

Quel che conta è aver chiara la distinzione tra ciò che è una lotta popolare e ciò che è un’alleanza politica, perché mentre si deve stare sempre là dove sta il popolo, per portare le posizioni dei comunisti, non ci deve essere mai alleanza politica subalterna con le forze borghesi o riformiste, della sinistra socialdemocratica della sinistra liberale o populiste.

CASA ROSSA Spoleto

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