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(1 Settembre 2015)
Domani sera, Mercoledì 2 Settembre, alle 21, il ministro Stefania Giannini parteciperà alla Festa dell'Unità a Torino e, da programma, ci narrerà cosa pensa della scuola del futuro.
Senza nulla togliere alla creatività del Ministro,dalla quale ci aspettiamo le consuete promesse e rassicurazioni, intendiamo porle alcune precise domande:
le lavoratrici e i lavoratori della scuola sono da sette anni senza rinnovo del contratto e hanno subito un radicale impoverimento. Si può parlare di "Buona Scuola" quando si deprimono le condizioni di vita di coloro che ne garantiscono l'esistenza e, soprattutto, cosa intende fare il Governo per garantire reali incrementi retributivi?
La scuola della Repubblica è fondata sul principio costituzionale della libertà di insegnamento. Il rafforzamento senza precedenti del potere discrezionale dei dirigenti scolastici non potrà che porre a repentaglio questa libertà. Insegnanti scelti non sulla base di criteri trasparenti
ma, appunto, a discrezione del capo d'istituto saranno posti in evidente condizione di minore autonomia. E' consapevole il Ministro degli effetti devastanti di questa deriva?
Persino le immissioni in ruolo, la parte accattivante della riforma -per altro rese inevitabili dalle sanzioni stabilite
dall'Unione Europea-, pongono problemi gravissimi. Quale geniale idea di scuola è alla base della scelta sciagurata di imporre una massiccia quota di trasferimenti coatti di insegnanti?
Per porre queste questioni, la CUB Scuola Università e Ricerca organizza un presidio alla festa dell'Unita in Piazza d'Armi e chiede un confronto pubblico fra il ministro e i lavoratori.
Per la CUB Scuola
Cosimo Scarinzi
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