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Per una manifestazione politica nazionale contro il governo Renzi

Proposta alle sinistre politiche e sociali

(21 Ottobre 2015)

naporenzi

Il governo Renzi prosegue la propria marcia reazionaria. Non siamo solo di fronte alla continuità e all'aggravamento della linea di attacco alle conquiste sociali e ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, come abbiamo visto su articolo 18, scuola pubblica, sanità pubblica. Siamo di fronte a un nuovo corso politico di ispirazione bonapartista che punta alla massima concentrazione dei poteri attorno alla figura del premier. Un corso politico che passa per lo scavalcamento di ogni rapporto coi cosiddetti “corpi intermedi” nel nome della relazione populista tra Capo e masse. Che ignora e attacca i sindacati, in quanto tali. Che minaccia una ulteriore restrizione del diritto di sciopero, a partire dal settore pubblico e dai trasporti. Che promuove un disegno di riforma istituzionale segnato dal rafforzamento abnorme del potere esecutivo e da una legge elettorale persino peggiore della legge Acerbo del 1923. Un disegno acclamato non a caso da Confindustria, Associazione delle banche, Unione Europea, quale garanzia di stabilizzazione definitiva delle politiche di rapina sociale e di aggressione al lavoro.

Il Capo del governo punta esplicitamente al referendum confermativo di questa riforma istituzionale entro il 2016 come occasione di incoronazione plebiscitaria del proprio potere.

Naturalmente il processo in corso pone e porrà l'esigenza di un bilancio politico e di un confronto aperto. Il nostro partito ritiene, come è noto, che il renzismo abbia potuto affermarsi capitalizzando a proprio vantaggio il disastro prodotto a sinistra: la concertazione delle politiche di austerità o il loro avallo, sullo sfondo della grande crisi capitalista; le compromissioni sempre più insostenibili, ai diversi livelli, col Partito Democratico e persino inizialmente con Renzi; la rinuncia ad una reale opposizione sociale e politica all'offensiva dominante; il rifiuto della lotta per una vera alternativa; gli effetti di smarrimento, disgregazione, arretramento della coscienza, che quelle politiche hanno trascinato con sé nel corpo largo delle classi subalterne, a beneficio di ogni sorta di populismo reazionario ( renzismo, grillismo, salvinismo).

E tuttavia - nella distinzione delle responsabilità e delle identità - il problema pressante che oggi si pone al movimento operaio e a tutte le sinistre è come unire nell'azione le proprie forze per arrestare la valanga. È la necessità di un fonte unico di classe e di massa: l'unico in grado di rispondere al livello attuale dell'attacco. È una necessità che innanzitutto si pone sul terreno dell'azione sindacale, con la preparazione di uno sciopero generale vero, unitario e di massa, contro la legge di stabilità e il blocco dei contratti. Ma è una necessità che si pone anche parallelamente sul terreno specificamente politico, contro il progetto istituzionale del governo Renzi e il suo corso politico reazionario. Perchè l'avanzata di questo corso reazionario è divenuto oltretutto un fattore della stessa aggressione sociale ai lavoratori e alle lavoratrici.

Per questa ragione proponiamo a tutte le sinistre una manifestazione politica nazionale di opposizione al governo Renzi, da tenersi a Roma, per la prossima fase. Il fatto che di fronte all'offensiva in corso non si delinei ad oggi in autunno un momento politico unitario di risposta della sinistra italiana, ci pare molto negativo e preoccupante. Da qui il senso della proposta di manifestazione. Una manifestazione rispettosa dell'autonomia politica di ogni soggetto, ma segnata da una volontà comune di opposizione vera al renzismo. Una manifestazione che possa aprire di fatto, a sinistra, la lunga battaglia per il No alla riforma istituzionale reazionaria.

Partito Comunista dei Lavoratori

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