">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

Dove volano i salami

Dove volano i salami

(2 Maggio 2010) Enzo Apicella
Arrestati undici 'Falchi' della polizia di Napoli, per aver "ripulito" il carico di un tir rapinato

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Storie di ordinaria repressione)

  • Senza Censura
    antimperialismo, repressione, controrivoluzione, lotta di classe, ristrutturazione, controllo

AUGELLO HA PAURA E CHIAMA LA QUESTURA

UNA GIORNATA DI ORDINARIA REPRESSIONE “DEMOCRATICA”

(24 Ottobre 2015)

Si vanno moltiplicando i segnali inquietanti di una stretta repressiva contro qualsiasi movimento che interferisca coi piani politici dellera (auspichiamo brevissima!) renziana.

Dopo i gravi fatti di Bologna, anche Pisa diventa teatro di unoperazione esplicitamente intimidatoria e brutale, con decine di poliziotti mobilitati, addirittura con le armi in pugno, per reprimere una lotta studentesca contro laumento delle tasse universitarie e i tagli alle borse di studio e agli alloggi. Lotta che dura da giorni e che si era estesa e radicalizzata fino alloccupazione dellarea ex-Gea (di proprietà dellUniversità di Pisa), assai appetibile come possibile speculazione edilizia, cosa a cui Pisa è abituata da tempo.

Infatti, la giustificazione, assolutamente inconsistente, è quella di una richiesta del MAGNIFICO RETTORE professor Augello di intervento per impedire -sentite, sentiote!- il furto di libri conservati, cioè ammassati a pacchi, nelledificio. La scusa è meschina e provocatoria, vista la mancanza di qualsiasi cura e controllo per i preziosi libri abbandonati nellarea. Cosa ormai ordinaria nellamministrazione che dellUniversità sta facendo il MAGNIFICO, basta riflettere sullo stato di incuria e degrado in cui versano le decine di strutture universitarie (prime tra tutte la Sapienza), sullabbandono delle biblioteche, ormai prive di personale e lasciate allindifferenza del mondo accademico, sedicente amico della cultura.

Lattribuzione di furto di libri sa di beffa, oltre che di provocazione, mentre il vero furto di cultura è quello operato dal Governo, dallUniversità stessa e dagli Enti Locali, che tagliano fondi per listruzione e la formazione culturale e lasciano in stato di abbandono decine di biblioteche, che sono costrette a chiudere per mancanza di risorse e di personale.

Lintervento poliziesco mostra, inoltre, un salto di qualità nel grado della repressione. Le forze dellordine, che nelle ultime settimane avevano mostrato sempre di più i muscoli, stavolta hanno agito cercando chiaramente lo scontro, per inviare un segnale chiaro: ogni forma di opposizione, anche la più civile e nonviolenta, è assolutamente non più tollerata, non più praticabile, perché mette in discussione la legalità del potere in tutte le sue espressioni, quella che mescola e nasconde soprusi, degrado, incuria, affarismo, sfruttamento e speculazione.

Il progetto autoritario, cui sono improntate le politiche del governo e delle pubbliche amministrazioni, sta diffondendosi nel Paese con effetti nefasti: così, vediamo che la difesa della legalità si attua colpendo gli studenti e lanciando un segnale contro tutti coloro che intendano alzare la testa di fronte allassalto governativo contro lavoratori, comitati territoriali, associazionismo sociale e sindacale, movimenti per la difesa dei diritti allabitare.

I vertici del PD che amministrano questa città, proni ai poteri forti come lUniversità e alla cupola del malaffare speculativo, incapaci di riconoscere la penetrazione malavitosa e mafiosa, svendono il patrimonio pubblico, tacciono di fronte alla corruzione, distruggono ogni parvenza di democrazia.

La campagna per la sicurezza, il decoro, la legalità (campagna tanto cara al sindaco Filippeschi e al prefetto Visconti), basata su argomenti tipicamente reazionari, adesso passa apertamente alle vie di fatto: oggi si reprimono gli studenti che difendono il diritto allo studio, domani si colpiranno precari e lavoratori, a tutto vantaggio degli interessi di padroni e speculatori, che devono essere tutelati e lasciati liberi di fare affari, senza che nessuno denunci e si opponga agli intrecci inconfessabili, che dietro le quinte caratterizzano i rapporti tra i poteri dominanti nella nostra città.

Cobas Pisa

7288