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CONTRO "BUONA UNIVERSITA'", TAGLI AI SERVIZI E ATTACCO AI SALARI

Un appello di RSU dell'Università per il rilancio della mobilitazione unitaria

(27 Ottobre 2015)

Come tutti i comparti del pubblico impiego, anche l'Università è sotto attacco. Renzi parla di "uscita delle Università dalla P.A.", mentre prepara rinnovi contrattuali ridicoli, l'ennesimo blocco dei salari accessori, tagli al turn over. Per lavoratori e studenti serve il rilancio delle lotte, per aumenti veri e per riconquistare diritti e evitare, dopo quello della scuola, l'attacco all'Università. Le Rsu dell'Università di Bergamo hanno proclamato sciopero interno e propongono un percorso condiviso di lotta a partire dai delegati e dai lavoratori delle Università

tutti i delegati RSU delle Università italiane,

con richiesta di diffusione

A tutto il personale tecnico-amministrativo

Come RSU dell'Università di Bergamo, unitariamente con sigle sindacali di diversa appartenenza abbiamo avviato un percorso di mobilitazione.

Chiediamo risorse stabili aggiuntive sul fondo (applicazione art. 87 comma 2 CCNL) per avviare una tornata PEO per tutto il personale. Ci stiamo opponendo a un nuovo sistema di valutazione unilaterale con cui il nostro Rettore vorrebbe anticipare i contenuti della Legge Brunetta (criteri comportamentali non verificabili sul "pagellino"). Chiediamo infine le sostituzioni del personale in congedo/aspettativa, perché abbiamo un organico ridotto all'osso e la situazione negli uffici si sta facendo pesante.

Abbiamo programmato per il giorno 4/11 una prima assemblea-presidio. L’assemblea dei lavoratori ci ha inoltre già dato mandato per indire sciopero interno il 10 novembre, giorno in cui il CDA formalizzerà il fondo senza aumenti o con quelli non stabili.

Le bozze di testo della Finanziaria 2016 che stanno circolando sono l'ennesima "tegola" sulla situazione del personale delle Università e dei lavoratori di tutta la P.A.

Viene reintrodotto il blocco al tetto del 2015 sul fondo del salario accessorio e si riducono ulteriormente i ristretti margini di turn-over per tutta la P.A. (con pesanti ricadute sull'organico degli anni a venire).

L'ultima volta che abbiamo assistito a un blocco dei Fondi (Legge 78/2010) gli stessi fondi sono rimasti bloccati 5 anni (2010-2014).

Le conseguenze per i delegati e le OO.SS. sono ancora oggi ben visibili ai tavoli di contrattazione: Revisori dei Conti che entrano nella quantificazione delle risorse; richiesta di milioni di euro ai lavoratori con la scusa del ricalcolo dei fondi degli anni precedenti; svuotamento dei tavoli di contrattazione a un "esercizio tecnico" privo di reali margini di manovra e di contrattazione.

In pratica ci sono due mesi di tempo per far aumentare i fondi e per provare a ottenere il ritiro della norma dalla Finanziaria.

La situazione non è più sostenibile secondo noi a livello di singolo Ateneo. Lo dimostrano anche i rinnovi contrattuali (200 mln per tutta la P.A.), che suonano come un'offesa (4 caffè al mese??) e in cambio dei quali ci chiederanno di introdurre le norme Brunetta e la solita divisione buoni/cattivi lavoratori. Lo dimostra il progetto di "Buona Università", che ha conosciuto un ulteriore avanzamento dopo la kermesse del PD a Udine, e le dichiarazioni di Renzi di "uscita dell'Università dalla Pubblica Amministrazione".

Vi proponiamo questo appello con richiesta di diffusione a tutti i lavoratori, per unire le forze e mettere in campo una mobilitazione unitaria e di massa di tutto il personale delle Università su questi temi:

- contro l'ennesimo blocco dei fondi dei salari accessori in Finanziaria;

- contro l'intrusione del MEF e Revisori dei Conti sulla contrattazione di secondo livello;

- per aumenti economici contrattuali veri, senza alcuno scambio con i diritti del CCNL e senza l'introduzione della Legge Brunetta nel Contratto;

- per lo stanziamento di risorse stabili nei fondi integrativi, per garantire progressioni economiche a tutto il personale senza decurtazione dei fondi;

- per lo sblocco del turn over;

- contro le ipotesi di "uscita dell'Università dalla P.A."

- per tornare a investire nell'Università pubblica e in servizi di qualità: per un'Università davvero "buona".

Chiediamo a tutti i delegati di coordinarsi come abbiamo fatto noi, al di là di qualsiasi appartenenza/differenza sindacale attorno a questi semplici obiettivi, per individuare una data o una settimana di mobilitazione unitaria a livello di singolo Ateneo, coerentemente con le mobilitazioni nazionali che dovessero essere avviate dalle organizzazioni sindacali.

Pensiamo che l'alternativa sia tra il rilancio della mobilitazione reale dei lavoratori e una sconfitta pesante che forse siamo ancora a tempo a scongiurare. Le divisioni interne delle varie sigle non possono essere un ostacolo alla richiesta di azione unitaria che il personale ci sta chiedendo.

Come RSU di Bergamo ci rendiamo da subito disponibili ad incontri con delegati di tutte le Università, per dichiarare una settimana di mobilitazioni diversificate per ateneo per poi arrivare ad un’iniziativa di sciopero sotto il MEF o sotto il MIUR.

Le RSU dell’Università di Bergamo

Fonte

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