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"Incidenti"

(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

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    (Di lavoro si muore)

    Incidenti e sicurezza sui posti di lavoro nei porti del friuli Venezia Giulia

    interrogazione in consiglio regionale

    (15 Maggio 2005)

    INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE E ALL'ASSESSORE COMPETENTE

    Oggetto: Sicurezza al porto di Monfalcone.

    - PREMESSO che in aprile si è verificato, in presenza di forte bora e pioggia, l'ennesimo incidente, stavolta mortale, all'interno del porto di Monfalcone;

    - PRESO ATTO che dai dati INAIL risulta che gli incidenti mortali nei porti sono secondi solo al settore edilizio;

    CONSIDERATO che a differenza del porto di Trieste a Monfalcone non esiste l'Autorità Portuale Unica (superpartes rispetto agli altri soggetti addetti all'attività portuale);

    - VISTO che in assenza dell'Autorità Portuale il ruolo di garante della sicurezza nell'area del porto dovrebbe spettare alla Capitaneria di porto e all'ASSLL;

    Il sottoscritto consigliere regionale

    INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE E L'ASSESSORE COMPETENTE

    Per sapere se

    - la regione intenda farsi carico del problema, chiedendo le motivazioni per cui la Capitaneria non ha fermato il lavoro in quelle condizioni atmosferiche, non ottemperando al suo ruolo di prevenzione;

    - la regione intende adoperarsi per favorire la presenza fissa di un rappresentante della Capitaneria sul posto di carico - scarico come garante della sicurezza;

    - la regione non ritenga utile adoperarsi per la creazione, anche nel porto di Monfalcone, di un'Autorità Portuale Unica "autonoma" da Trieste in grado di fissare e far rispettare una griglia di comportamenti e regole all'interno dell'area portuale;

    - la regione intenda, al fine di garantire una maggior sicurezza sul posto di lavoro, incontrare i soggetti che operano in porto a Monfalcone e nei porti della regione per proporre loro:

    · l'unicità del ciclo di lavoro della merce, dalla nave al cancello e viceversa, senza interruzioni e fratture, e senza distinzioni interne dei settori di lavoro consentendo così di attuare condizioni di maggior sicurezza e miglior utilizzo delle risorse;

    · l'assegnazione alla Compagnia Portuale del compito di formare il lavoratore attraverso dei corsi che siano in grado di produrre una figura di elevata qualità professionale formalmente riconosciuto, attraverso l'istituzione di una pubblica certificazione della qualifica del lavoratore portuale, che costituisca premessa e condizione per l'ammissione al lavoro nel porto. Questo eviterebbe di far lavorare in posti così pericolosi, personale precario e/o interinale non sufficientemente preparato, che potrebbe mettere a repentaglio oltre alla propria vita anche quella dei colleghi. Una scuola di formazione portuale deve essere prima di tutto strumento di sicurezza, oltre che garanzia di buona esecuzione del lavoro e di alti standards professionali.

    Il Consigliere regionale
    Kristian Franzil

    Fonte

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