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(25 Aprile 2012) Enzo Apicella

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Assegnata la medaglia per il 70° al nostro partigiano Mario Perelli

(19 Dicembre 2015)

mario perelli

Venerdì 18 dicembre, alle ore 12,00, presso la Sala Coronas della Prefettura di Viterbo, è stata Conferita la Medaglia in ricordo del 70° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo al nostro iscritto Mario Perelli, assegnata dal Ministero della difesa. Nella stessa cerimonia sono stati insigniti altri due Combattenti della Seconda guerra mondiale: Rosolo Branchi, di Capranica, e Nazzareno Lucarelli, di Caprarola, e dati dei cavalierati per vari meriti. La Medaglia e il relativo Attestato sono stati consegnati a Perelli dal Prefetto, Rita Piermatti, che ha avuto per lui parole di ringraziamento ed elogio, alla presenza del Sindaco di Marta, Lucia Catanesi.
Nel tardo pomeriggio, poi, a Marta, la cittadinanza ha inteso omaggiare il proprio concittadino con la deposizione d’una Corona al Monumento ai caduti, in piazza Umberto I, con la Fanfara dei bersaglieri di Viterbo che ha poi guidato il Corteo verso l’abitazione di Perelli. Qui i familiari hanno offerto ai presenti un aperitivo, mentre la Fanfara, fuori dall’ingresso, eseguiva brani del proprio repertorio dinanzi all’insignito. La Cerimonia, che ha di fatto occupato tutta la giornata, si è chiusa al Ristorante S. Egidio con una cena, sempre offerta dai familiari di Perelli, cui ha preso parte la Fanfara stessa che, con la sua singolare presenza, ha incuriosito la restante clientela dell’esercizio, attirata dalle musiche di uno dei corpi dell’Esercito che godono di più simpatia presso la popolazione. Nei discorsi, il figlio di Perelli, Enrico, ha ringraziato i presenti e, in particolare, il sottoscritto che, a nome dell’Anpi, ha curato la pratica per l’assegnazione della Medaglia. I due culmini della serata si sono avuti quando la Fanfara ha eseguito Bella ciao, prima che iniziassero i pasti e, al termine, quando è stato suonato l’Inno di Mameli.
Mario Perelli è nato a Marta, il 29 ottobre 1921. Ad undici anni, a seguito della morte del padre, ha dovuto provvedere direttamente alla famiglia, iniziando il lavoro di agricoltore. Nel febbraio del 1942 è stato chiamato alle armi. Ha frequentato il Corso di artificiere, da cui è uscito con il massimo dei voti, e quindi è stato inviato a Grosseto, in qualità di Artificiere capo, Sergente, con il compito di smontare le bombe inesplose, tra le tante che cadevano sulla città toscana. Qui, nell'agosto 1943, il suo Comandate, Tenente Giovanni Pacusse, veniva colpito da un ordigno che gli causerà l’amputazione di ambedue le gambe. Lo porterà lui in braccio all’ospedale e lo rincontrerà a Roma nel 1985, cioè dopo oltre quarant’anni. Dopo Grosseto, Perelli veniva assegnato a Roma in zona Tiburtino, ove continuava la sua opera di disinnesco e di messa in sicurezza.
Con lo sbandamento dell’8 Settembre 1943, non volendo collaborare con l’invasore nazista, entrava nella Resistenza, con la Banda partigiana Marta, attiva attorno al Lago di Bolsena, in collegamento con la Banda Arancio - Montauto, e quindi con il Raggruppamento Monte Soratte, che coordinava l‘attività partigiana del Cln nell‘Alto Lazio. Ovviamente qui metteva a disposizione della Lotta resistenziale la sua esperienza di Artificiere. Si occupava, tra le altre mansioni, di inviare segnali da terra agli aerei alleati utilizzando i bossoli svuotati con all’interno dei lumi, al fine di segnalare le zone di lancio del materiale durante la notte.
Finita la guerra, tornerà a fare l’agricoltore. In qualità di esperto artificiere si occuperà anche di curare gli spettacoli pirotecnici e, inoltre, di scavare le cantine nel paese: ne scaverà 250. Sarà anche componente della Banda musicale di Marta.
Per la sua attività partigiana, ha ricevuto il Certificato di Patriota dal Generale Harold Alexander e il Diploma d’onore di Combattente per la libertà d’Italia, durante la Presidenza della Repubblica di Cossiga. In base all’onorificenza ora assegnata, sul finire di questo 70°, vengono in mente le parole proprio del Generale Alexander sul contributo dei Partigiani dell’Alta Tuscia: “La lotta dei patrioti contro il nemico a Nord di Viterbo è stata di aiuto diretto all’avanzata alleata. Un giorno il mondo conoscerà il vostro sacrificio e il vostro eroismo e, completamente libera, l’Italia ve ne sarà grata”.
Mario Perelli è l’ultimo Combattente partigiano della nostra Provincia.

Silvio Antonini
Presidente Cp Anpi Viterbo

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