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Gateau mariage

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(25 Giugno 2011) Enzo Apicella

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Un arrogante attacco al diritto di autodeterminazione della donna!

Questa è la legge che vogliamo abrogare

(21 Maggio 2005)

DA SEMPRE LE DONNE, per ruolo e per storia, sono state chiamate a vivere il desiderio di maternità con una intensità sconosciuta all’altro sesso. La preoccupazione materna primaria, come le sue capacità di maternage, sono ricchezze al femminile e la garanzia di una vita affettuosa e felice per il nuovo nato. La possibilità di scegliere il momento giusto per la maternità, valutando il rapporto con il partner, il proprio stato emotivo e fisico, i propri desideri, ha reso qualitativamente migliore questo “stravolgimento” della propria vita, perché ha reso la donna libera di scegliere e di sentirsi un soggetto pensante e decisionale.

Non doveri ed obblighi per morale o tradizione, non più oggetto di riproduzione, ma scelte e desideri fatti d’amore e di voglia di mettersi in gioco.

In questa ottica si è lottato per un aborto libero e gratuito ed i dati parlano da soli: con la 194 dal ’78 gli aborti sono diminuiti ed è aumentato l’uso degli anticoncezionali, unito ad una capacità di autodeterminazione del proprio corpo e della propria salute. Solo così i profitti sulla pelle delle donne, fatti con gli aborti clandestini, sono stati annientati. Oggi, invece, le DONNE si ritrovano a dover difendere la 194 ed a rifiutare questa legge, che non rispettando la loro scelta e bisogno di maternità, non permette di confrontarsi e misurarsi con l’impossibilità di essere madri, arrivando così, a volte, ad autorizzare la medicina ad accanirsi sul proprio corpo e vivendo la maternità solo come concepimento/possesso. E’ vero che l’adozione potrebbe risolvere molte situazioni di sterilità, ma se non è la donna in prima persona, e poi la coppia, ad elaborare le motivazioni delle proprie scelte, tutto diventa solo prevaricazione, imposizione, obbligo e divieto ad essere !!

Il testo approvato al Senato per la “Procreazione Medicalmente Assistita” non può e non deve passare sotto silenzio, permettendo ad una giungla di politicanti e ai loro giochi di schieramento di annientare i nostri bisogni e i desideri di vita. E’ emblematico che proprio chi condanna l’integralismo altrui e rispondedogli con le guerre…. sia di fatto diventato artefice di una legge:

- che prevede, in ogni suo articolo attraverso divieti, imposizioni e controlli, l’annientamento dei soggetti principalmente coinvolti, LE DONNE, e abusa dei loro corpi e dei loro desideri;

- che nega la scelta della maternità come esperienza di gioia, di paure, di insicurezze, per arrivare ad offrire all’oggetto d’amore, sognato e condiviso, un ambiente accogliente e contenente;

- che discrimina fra spermatozoi (omologhi ed eterologhi ), consentendo al massimo tre possibilità e decidendo a quali coppie applicarla, imponendo una morale contro la libertà di essere e le oggettive difficoltà già riscontrate in queste fecondazioni;

- che utilizza la sterilità e l’infertilità, come colpa, prospettando un’adozione “semplificata”;

- che strumentalizza “i diritti” dell’embrione per intraprendere un attacco mirato alla legge sull’aborto, mentre la sperimentazione ed il profitto di case farmaceutiche e dei laboratori privati viene permesso a “salvaguardia della salute”;

- che di fatto legalizza i “viaggi” della speranza per una fecondazione in vitro, in Inghilterra (come succedeva prima della 194 per abortire), o in Spagna.

Non si possono mettere gabbie su un argomento delicato e sofferto come questo. Se si avesse realmente rispetto per tutti i soggetti coinvolti, si sarebbe dovuto aprire e finanziare molti più centri sanitari pubblici in grado di accogliere, attraverso laboratori e servizi territoriali, i bisogni di chi desidera avere un figlio, senza riuscirci, pronto a misurarsi con tutte le difficoltà, le ansie ed i limiti di una fecondazione in vitro. Ma questo sarebbe stato CONTRO la privatizzazione del Sistema Sanitario e contro tutti i tagli attuati ed imposti alla sanità e al diritto alla salute!

Per l’autodeterminazione delle donne, abroghiamo (votando 4 SI) la legge sulla procreazione assistita

COBAS Sanità Università e Ricerca

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