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Melfi: la lotta, la democrazia, la vittoria, il ricordo.

(23 Maggio 2005)

Il 19 Aprile di un anno fa un gruppo di lavoratori della Fiat di Melfi, coordinati da alcuni delegati sindacali decidono che è arrivato il momento di dire basta all’ennesimo atto d’arroganza della Fiat. Dopo dieci anni di soprusi e prevaricazioni, al limite d’ogni sopportazione, si decide che è arrivato il momento di uscire fuori dalla fabbrica e di non rientrare fino a quando le condizioni lavorative fossero migliorate e fino a quando lo stipendio non fosse stato equiparato a quello degli operai delle altre fabbriche della Fiat.

Si presidiarono giorno e notte tutte le vie d’accesso alle fabbriche e dopo una settimana, per esattezza il 26 aprile, la polizia caricò gli operai facendo scattare un meccanismo di solidarietà nazionale. Le cariche della polizia aumentarono la rabbia e la determinazione operaia, da quel momento in poi s’iniziò a respirare aria di vittoria. Dopo 21 giorni, infatti, la battaglia fu vinta.

E’ passato un anno da quei giorni lunghi e duri e quella lotta sembra passata a memoria storica. Per un periodo di tempo in tutte le fabbriche si cercava di emulare Melfi, poi a qualcuno ha fatto comodo vederla come una parentesi per timore di un ritorno al “conflitto permanente”. Grave errore.

La lotta degli operai di Melfi è stata un’esaltazione della lotta civile e democratica, tutte le decisioni, dalle più banali alle più difficili, sono state prese sempre democraticamente. Nessuna decisione non è stata mai presa “dall’alto” e ciò ha fatto sì che tutti si sentissero coinvolti nelle scelte, facendo della lotta di tutti la propria lotta alla Fiat. Importante è stato anche il coordinamento fra i delegati Fiom della Sata e dell’indotto, i lavoratori e alcuni esponenti della sinistra radicale, in modo da rendere la lotta di Melfi la lotta di tutti, evitando così l’isolamento tentato dai giornali di parte e dai Media.

Ad un anno dalla fine di quel conflitto bisogna ricordare quegli operai e quei delegati sindacali come coloro che hanno visto nella lotta e nel conflitto l’unico mezzo per sconfiggere un potere consolidato e la lotta ha pagato. Da qui bisogna ripartire.

Leonardo Ferrara

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