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Un piromane si aggira per l'Europa

Un piromane si aggira per l'Europa

(7 Maggio 2010) Enzo Apicella
L'agenzia di rating Moody's, la stessa che consigliava di investire in Lehman Brothers, soffia sul fuoco della crisi europea e invita a disinvestire in Grecia, Portogallo e Italia

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Melfi: la lotta, la democrazia, la vittoria, il ricordo.

(23 Maggio 2005)

Il 19 Aprile di un anno fa un gruppo di lavoratori della Fiat di Melfi, coordinati da alcuni delegati sindacali decidono che è arrivato il momento di dire basta all’ennesimo atto d’arroganza della Fiat. Dopo dieci anni di soprusi e prevaricazioni, al limite d’ogni sopportazione, si decide che è arrivato il momento di uscire fuori dalla fabbrica e di non rientrare fino a quando le condizioni lavorative fossero migliorate e fino a quando lo stipendio non fosse stato equiparato a quello degli operai delle altre fabbriche della Fiat.

Si presidiarono giorno e notte tutte le vie d’accesso alle fabbriche e dopo una settimana, per esattezza il 26 aprile, la polizia caricò gli operai facendo scattare un meccanismo di solidarietà nazionale. Le cariche della polizia aumentarono la rabbia e la determinazione operaia, da quel momento in poi s’iniziò a respirare aria di vittoria. Dopo 21 giorni, infatti, la battaglia fu vinta.

E’ passato un anno da quei giorni lunghi e duri e quella lotta sembra passata a memoria storica. Per un periodo di tempo in tutte le fabbriche si cercava di emulare Melfi, poi a qualcuno ha fatto comodo vederla come una parentesi per timore di un ritorno al “conflitto permanente”. Grave errore.

La lotta degli operai di Melfi è stata un’esaltazione della lotta civile e democratica, tutte le decisioni, dalle più banali alle più difficili, sono state prese sempre democraticamente. Nessuna decisione non è stata mai presa “dall’alto” e ciò ha fatto sì che tutti si sentissero coinvolti nelle scelte, facendo della lotta di tutti la propria lotta alla Fiat. Importante è stato anche il coordinamento fra i delegati Fiom della Sata e dell’indotto, i lavoratori e alcuni esponenti della sinistra radicale, in modo da rendere la lotta di Melfi la lotta di tutti, evitando così l’isolamento tentato dai giornali di parte e dai Media.

Ad un anno dalla fine di quel conflitto bisogna ricordare quegli operai e quei delegati sindacali come coloro che hanno visto nella lotta e nel conflitto l’unico mezzo per sconfiggere un potere consolidato e la lotta ha pagato. Da qui bisogna ripartire.

Leonardo Ferrara

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