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Detenuto in attesa di giudizio

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(8 Novembre 2009) Enzo Apicella
Secondo i dati di Ristretti Orizzonti sono 82 le persone morte nelle carceri italiane nel 2009. Nella maggior parte dei casi, suicidi; qualcuno morto per cause naturali.

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Fecondazione assistita: i quesiti referendari

(25 Maggio 2005)

Quesito 1: “Per consentire nuove cure”

Vuole consentire la ricerca sulle cellule staminali embrionali al fine di trovare terapie per malattie come l’Alzheimer, il Parkinson, il diabete, le cardiopatie, i tumori. (Nota: le cellule staminali embrionali possono essere coltivate in laboratorio e differenziate in diversi tipi di tessuto, con l’obiettivo di sostituire le cellule danneggiate da diverse malattie.)

Se vince il sì: si potrà continuare a fare ricerca sulle cellule embrionali per trovare terapie efficaci contro malattie gravi come quelle nominate.

Se vince il no: le cellule embrionali non potranno più essere utilizzate per cercare nuove cure per queste malattie.

Quesito 2 “Per la tutela della salute della donna”

Vuole abolire il divieto di produrre più di 3 embrioni ad ogni tentativo di fecondazione assistita, di congelare gli embrioni non utilizzati e di impiantare tutti gli embrioni prodotti anche se malformati o malati.
Vuole consentire l’accesso alla fecondazione assistita alle coppie fertili che rischiano di trasmettere al figlio gravi malattie ereditarie.

Se vince il sì: sarà possibile utilizzare tutte le cellule uovo prodotte con la stimolazione ormonale per ottenere embrioni. Alcuni verranno utilizzati per un primo tentativo di gravidanza mentre altri saranno congelati e utilizzati in successivi tentativi se il primo non andasse a buon fine o se quella stessa coppia volesse avere altri bambini in futuro. I rischi per la salute della donna legati alle stimolazioni ormonali e all’intervento di prelievo delle cellule uovo saranno così ridotti al minimo.
Se vince il sì, anche le coppie fertili con malattie trasmissibili potranno decidere, in piena libertà di coscienza, se usufruire della fecondazione assistita e della diagnosi pre-impianto, invece di essere costrette ad affidare alla casualità il rischio probabile di procreare un figlio malato e a dover affrontare l’eventuale trauma dell’interruzione di gravidanza.

Se vince il no: ogni volta che il tentativo di impianto dovesse fallire (come accade nel 70-80% dei casi) la donna dovrà risottoporsi ad una nuova stimolazione ormonale pesante e ad un intervento chirurgico in anestesia per prelevare cellule uovo, con gravi rischi per la sua salute.
Se vince il no: le coppie con alte probabilità di trasmettere ai figli malattie genetiche o infettive (per esempio gli emotrasfusi che hanno acquisito malattie virali con le trasfusioni o i portatori di malattie genetiche gravi e frequenti come talassemia e fibrosi cistica) dovranno ricorrere ad amniocentesi o villocentesi per sapere se il feto è malato e poi decidere una eventuale interruzione di gravidanza.

Quesito 3: “ Per l’autodeterminazione e la tutela della salute della donna”

Vuole consentire di eseguire la diagnosi preimpianto per identificare malattie genetiche gravissime e permettere di non impiantare gli embrioni malati per evitare così la nascita di bambini destinati a sicure sofferenze.

Se vice il no: queste coppie saranno obbligate all’impianto dell’embrione senza sapere se è sano o malato. Dovranno dunque ricorrere a villocentesi o amniocentesi al terzo, quarto mese di gravidanza per decidere un’eventuale interruzione della gravidanza.

Se vince il sì: sarà possibile, per le coppie a rischio di trasmettere ai figli gravi malattie ereditarie, verificare (se lo desiderano) se l’embrione è sano, risparmiando loro l’angoscia legata alla possibile nascita di un figlio malato e il dramma di un eventuale successivo aborto terapeutico .

Quesito 4: “ Per la fecondazione eterologa”

Vuole abolire il divieto di donazione di ovociti o di spermatozoi

Se vince il no: le coppie sterili (per esempio perché in età infantile o fertile si è stati curati per un tumore o per menopausa precoce o per azospermia) dovranno definitivamente rinunciare ad avere figli. Come già sta succedendo, le coppie con maggiori disponibilità economiche si rivolgeranno ai centri di altri Paesi progrediti le cui leggi consentono la donazione di ovociti e spermatozoi.

Se vince il sì: le coppie in cui uno dei due partner è sterile, ossia non ha cellule uovo (lei) o spermatozoi (lui) potranno chiedere la donazione di queste cellule (così come avviene per le donazioni di sangue, di cuore, di reni ecc.) per poter concepire dei figli.
Resteranno comunque proibite le donazioni di spermatozoi alle donne sole.

ATTUALMENTE IN ITALIA UNA COPPIA OGNI CINQUE HA PROBLEMI DI STERILITA’ O DI INFERTILITA’ ED E’ INCALCOLABILE IL NUMERO DI PERSONE CHE POTREBBERO BENEFICIARE DEI PROGRESSI DELLA RICERCA SCIENTIFICA. PER QUESTO LA LEGGE SULLA FECONDAZIONE ASSISTITA RIGUARDA, DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE, TUTTI NOI ED E’ IMPORTANTE CHE I CITTADINI ESPRIMANO IL LORO PARERE CON IL VOTO. VAI A VOTARE E VOTA SI!

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